STORICA RISOLUZIONE ONU: “RUSSIA RITIRI FORZE DA UCRAINA”

Dopo 7 giorni di guerra lanciata dalla Russia contro l’Ucraina, nell’Assemblea Generale straordinaria dell’Onu ieri pomeriggio si è raggiunto un provvedimento a suo modo storico (anche se dal sapore più simbolico che altro): la risoluzione adottata dalle Nazioni Unite condanna l’invasione dell’Ucraina e chiede «che la Federazione Russa ritiri immediatamente, completamente e incondizionatamente tutte le sue forze militari dal territorio dell’Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti».



141 membri Onu su 181 totali hanno votato continuamente contro il conflitto scatenato da Vladimir Putin rendendolo, di fatto, politicamente più isolato che mai: forse anche per questo motivo stamane il Cremlino ha accettato una tregua-cessate il fuoco momentaneo per far evacuare i civili e attendere poi i risultati del secondo round di negoziati in corso al confine tra Bielorussia e Polonia. «Alla luce della incapacità del Consiglio di Sicurezza di adottare una sua risoluzione, l’Assemblea Generale aveva il diritto e dovere di far sentire la sua voce! Questa voce è stata udita forte e chiara», sottolinea la delegazione italiana dopo il voto a favore della risoluzione Onu, «Il numero eccezionalmente elevato di co-sponsor e l’ampia maggioranza di voti favorevoli – conclude il testo – non lasciano alcun dubbio sulla determinazione dell’Assemblea Generale nel restare a fianco dell’Ucraina e del popolo ucraino, nell’opporsi all’aggressione russa in corso, nel sostegno alla sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina e nel difendere la Carta delle Nazioni Unite».



ONU CONDANNA GUERRA IN UCRAINA: COME HANNO VOTATO I PAESI

141 favorevoli, 5 contrari – Russia ma anche Bielorussia, Eritrea, Corea del Nord e Siria – e ben 35 astenuti, tra cui spiccano Cina, India e Cuba: «Voto storico, mette a nudo l’isolamento di Putin», ha commentato il Presidente americano Joe Biden soddisfatto dell’esito dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Tra astenuti e contrari al voto si trovano di fatto tutti i partner strategici, tanto economici quanto geopolitici, del Cremlino: si contano quasi tutti i Paesi dell’Africa, Iran e Iraq, Salvador-Nicaragua-Bolivia in Sud America e quasi tutti i partner del “Gruppo di Amici della Carta Onu” di cui fanno parte Mosca e Minsk: Algeria, Angola, Bolivia, Cambogia, Cina, Cuba, Etritrea, Iran, Laos, Nicaragua, Corea del Nord, Palestina, Siria e Venezuela. Tra gli astenuti anche il Sud Africa e l’Algeria, entrambi legati a importanti partnership con la Russia: il Sudafrica, va ricordato, ha investimenti in Russia per 5 miliardi di dollari. In termini di azioni concrete contro la guerra al momento la risoluzione Onu ha ben poco potere, serve più che altro a mettere ulteriore pressione alla Russia per uscire dall’isolamento economico e geopolitico che rischia sempre più di “scavarsi” con le proprie stesse “mani”.