Una rapida risonanza magnetica può contribuire a individuare per tempo il cancro alla prostata. Lo afferma lo studio REIMAGINE guidato da Caroline Moore, professore di urologia presso l’University College di Londra e consulente presso l’University College London Hospital. La ricerca è stata citata dal Daily Mail e afferma che questo breve test della durata di dieci minuti sia in grado di rilevare circa il doppio dei casi più gravi di cancro alla prostata.



I ricercatori hanno scoperto che una semplice risonanza magnetica è capaci di fornire risultati migliori nell’individuare l’antigene specifico, il PSA. Gli uomini con un valore di PSA inferiore a 3 nanogrammi per millilitro sono infatti considerati a basso rischio, eppure oltre la metà degli uomini coinvolti nello studio, la cui risonanza magnetica aveva identificato un’anormalità e che sono stati poi diagnosticati con un cancro alla prostata abbastanza grave da richiedere un trattamento, aveva un PSA inferiore a 3. Per affrontare questo problema, lo studio ha misurato la “densità” del PSA, basata sul livello ottenuto da un test del sangue rispetto al volume della ghiandola prostatica. Gli esperti infatti ritengono che sia più accurato in quanto i livelli di PSA e le dimensioni della prostata aumentano con l’età. Secondo il team alle spalle dello studio, la risonanza magnetica combinata con la densità del PSA rivoluzionare la diagnosi del cancro alla prostata e in futuro portare a un programma di screening nazionale.



Come la risonanza magnetica può individuare il cancro alla prostata: i dati dello studio

Una risonanza magnetica, della durata di dieci minuti, può individuare fino al doppio dei casi di cancro grave alla prostata. Si tratta di una malattia che colpisce circa 52.000 uomini solo nel Regno Unito, uccidendone oltre 12.000 ogni anno. Attualmente il test PSA standard è il modo più comune per stabilire chi ha bisogno di ulteriori esami, sebbene sia piuttosto inaffidabile. Non è raro infatti che alcuni uomini siano sottoposti a esami non necessari mentre chi ha il cancro viene diagnosticato in ritardo.



Lo studio si è concentrato su 303 uomini di età compresa tra i 50 e i 75 anni e li ha sottoposti a risonanza magnetica della prostata e a un test di densità del PSA. La risonanza magnetica ha suggerito che il 16% (48 uomini) era a rischio, ma due terzi avevano un PSA inferiore a 3. Scansioni più dettagliate hanno mostrato che 25 di questi uomini avevano un cancro abbastanza grave da richiedere un trattamento, 15 dei quali non sarebbero stati individuati da un test del PSA standard. Separatamente, il test di densità del PSA ha identificato altri 16 uomini a rischio di cancro alla prostata, di cui 4 sono risultati affetti da una malattia che richiedeva un trattamento.