Una rissa in una scuola umbra è finita al Consiglio di Stato, visto che uno dei due studenti coinvolti nell’alterco, ha ritenuto ingiusto essere punito allo stesso modo di colui che aveva scatenato la rissa. Dopo la sospensione aveva quindi fatto ricorso al Tar, che gli aveva dato ragione. Il ministero dell’istruzione aveva ritenuto però di aver agito nel migliore dei modi, presentando a sua volta ricorso, ma il Consiglio di Stato gliel’ha rigettato, dando quindi ragione all’alunno ricorrente.
Una decisione che ribadisce quanto sia importante, anche a scuola e in aula, agire sempre con il sistema della proporzionalità, così come della gradualità e personalizzazione delle responsabilità. Per dirla in parole povere, “non si può fare di tutta l’erba un fascio”, e anche se due studenti hanno commesso un gravissimo errore venendo alle mani, colui che ha agito per primo è giusto che sia punito più severamente.
RISSA A SCUOLA A SPOLETO: COS’ACCADDE A FINE 2024
Ma cosa è successo? La sentenza del consiglio di stato è stata depositata lo scorso 19 marzo ma l’episodio risale alla fine dell’anno scorso, in una scuola di Spoleto, precisamente l’istituto Campani Spagna. Qui due alunni erano stati sospesi per dieci giorni a seguito di una lite per una bibita. Il ragazzo “offeso” si era alzato per andare alla cattedra e consegnare il compito al prof e una volta tornato al banco non aveva più trovato la sua bevanda che aveva acquistato da poco. Dopo una breve indagine aveva visto che la sua bottiglia l’aveva bevuta tutta un suo compagno, visto che era vuota.
Riprendendosi la sua bottiglia di plastica aveva dato un colpetto alla testa al compagno in maniera goliardica e scherzosa, come viene descritto dagli altri compagni, peccato però che lo studente colpito abbia reagito in malo modo, prendendo a pugni, alle spalle, lo stesso compagno che stava tornando al posto con la bottiglia vuota. Quest’ultimo avrebbe a quel punto a sua volta reagito, colpendo con un solo pugno per legittima difesa, dopo di che era intervenuto l’insegnante che aveva riportato la situazione alla normalità, per poi decidere appunto di far scattare la segnalazione alla presidenza, con successiva sospensione di dieci giorni ai due alunni.
RISSA A SCUOLA, L’EVIDENTE DISPARITA’ DI COLPE
E’ evidente come uno dei due alunni sia stato più colpevole dell’altro: da una parte abbiamo infatti uno studente a cui gli hanno sottratto da bere e che è stato preso a pugni, dall’altra un alunno che ha invece “rubato” la bottiglietta, per poi reagire in malo modo ad un gesto simpatico. Una volta ufficializzata la sospensione lo studente che si è sentito “defraudato” e offeso da questa decisione disciplinare, aveva fatto appello al Tar, con i legali che hanno ravveduto tre diverse violazioni.
Alla fine il tribunale amministrativo ha deciso di annullare la sospensione, ritenendo che la decisione della scuola non rispettava i “criteri educativi e proporzionali” richiesti dal regolamento scolastico, così come precisa Umbria24.it. Si è quindi arrivati al successivo ricorso del Miur e infine alla decisione del Consiglio di Stato che lo ha rigettato chiudendo definitivamente la vicenda.