Rissa e bagarre ieri in Aula presso la Camera dei deputati, per la vicenda del cosiddetto fondo Salva stati. A scontrarsi sono stati in particolare il Partito Democratico e la Lega, dopo l’intervento di Piero De Luca (Pd), che ha puntato il dito nei confronti del partito di Matteo Salvini, spiegando che era stato lo stesso gruppo a contrattare il Mes (Meccanismo europeo di stabilità), quando era al governo. Intervento che ha scatenato la dura reazione del Carroccio, con il presidente della Camera, Roberto Fico, che è stato costretto a sospendere i lavori e a richiamare all’ordine il leghista Edoardo Rixi. “Quello che è successo nell’aula della Camera – ha scritto poi lo stesso Fico attraverso la propria pagina Facebook – durante l’esame del decreto Sisma è inaccettabile. Lo voglio stigmatizzare in maniera netta. Sono comportamenti che non possono appartenere alle istituzioni. Ad assistere a questo indecente spettacolo sono stati anche dei ragazzi delle scuole che erano in visita qui alla Camera”.
CAMERA DEI DEPUTATI, RISSA PER IL MES: IL COMMENTO DI GIORGIA MELONI
Il presidente della Camera ha aggiunto e concluso il suo intervento, spiegando che i questori faranno un’istruttoria sui disordini e l’ufficio di presidenza provvederà ad eventuali sanzioni. A far scattare la Lega e Fratelli d’Italia, oltre all’intervento di De Luca di cui sopra, anche le parole del ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, sempre sul Mes, secondo cui il testo del trattato è chiuso. Le due forze politiche del Centrodestra hanno invitato il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, a riferire “immediatamente” sulla riforma. “Gravissime le parole del ministro Gualtieri – il commento di Giorgia Meloni attraverso apposita nota – che oggi dice chiaramente e senza dubbi che il negoziato sul Mes non si può riaprire e che il testo del trattato è concordato e chiuso. E’ una vergogna nazionale, un atto di alto tradimento del popolo italiano. Avevamo ragione: questo governo è al servizio degli interessi franco-tedeschi e vuole espropriare il Parlamento della sua sovranità”.