Dopo una settimana di chiusura, la piscina berlinese del Columbiabad ha riaperto. A sorvegliarla ci saranno diversi addetti alla sicurezza, che ora richiedono l’apertura delle borse e la presentazione dei documenti di identità: inoltre il comune avrebbe deciso di installare anche delle telecamere per sorvegliare quanto accade a bordo. Nel quartiere misto di Neukölln, la piscina rappresenta un buon compromesso per sfuggire dal caldo di questi giorni e rilassarsi. Proprio qui, però, dieci giorni fa è dovuta intervenire la polizia per porre fine ad uno scontro ed evacuare i bagnanti.



La società di gestione dell’impianto ha spiegato che si è trattato di “Scontri tra giovani nuotatori e personale della piscina”. La stessa domenica, nel vicino stabilimento di Prinzenbad, un ragazzo di 20 anni ha infastidito una ragazza di 14 anni e il fratello di quest’ultima, di 17 anni, è intervenuto e ha colpito il primo, finito in ospedale. Secondo il quotidiano di sinistra liberale berlinese Der Tagesspiegel, si tratterebbe di un “problema sociale”. Questo, infatti, ha pubblicato una lettera dello staff della piscina Columbiabad di Berlino, datata 6 giugno. In questa lettera indirizzata alla loro direzione, i dipendenti si lamentavano della “portata intollerabile” dei problemi, spesso causati da giovani “provenienti da famiglie arabe, talvolta cecene”.



La risposta della politica

Dopo la pubblicazione della lettera dello staff della piscina Columbiabad di Berlino, i dibattiti sono approdati anche su altri quotidiani, che hanno messo in discussione il modello multiculturale tedesco. Anche la piscina Prinzenbad si trova nel quartiere di Kreuzberg, dove vive una numerosa comunità turca. Per evitare di alimentare il partito di estrema destra AfD, però, la classe politica si astiene dallo stabilire un nesso tra immigrazione e violenza. A Berlino, gli incidenti in piscina hanno spinto il gruppo dei Verdi, fermamente antirazzista, a chiedere il “respingimento delle teste calde”. E ancora, al Die Welt, l’ex ministro della famiglia e della gioventù di Angela Merkel, Kristina Schröder, sottolinea: “Sono soprattutto adolescenti e giovani di origine musulmana a creare problemi nelle nostre piscine”.



Per i sociologi e gli specialisti dell’integrazione, il problema è la cultura “machista” trasmessa nelle famiglie immigrate. “Il minimo motivo, come guardare di traverso o spingere involontariamente qualcuno, porta alla violenza, perché l’onore sarebbe violato: i giovani vogliono dimostrare di essere i più forti”, spiega a Le Figaro, Falko Liecke, consigliere comunale della CDU di Neukölln, che chiede una presenza della polizia intorno alle piscine. Dalla Columbiabad, però, respingono le ricostruzioni: il caldo, le troppe persone e la carenza di personale sarebbero il motivo scatenante dei tafferugli.