Nel prossimo Decreto Legge che il Governo Draghi dovrà emanare per “sostituire” le regole anti-Covid in scadenza il prossimo 5 marzo (l’ultimo Dpcm del Governo Conte, ndr) sono due le direttrici opposte che si stagliano: da un lato la necessità di riaprire quante più attività possibili vista l’impossibilità di ristorare tutti e bene – specie per ristoranti, cinema, teatri e palestre – dall’altro la necessità di controllare lo sviluppo epidemiologico della pandemia che impone regole chiare, certe e prese per tempo.
Se però la linea della divisione in colori dell’Italia dovrebbe essere rispettata anche nel nuovo Decreto – avanzano gli interventi “sartoriali” e territoriali in questi giorni, da ultimo la zona arancione rafforzata nel Bresciano e Bergamasca in Lombardia – il tema della riaperture serali è tutt’altro che in secondo piano: «Attraverso il Cts, comitato tecnico scientifico del ministero della Salute, stiamo lavorando a protocollo per consentire alla ristorazione la ripartenza», ha spiegato il Ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, intervenuto all’evento streaming della Coldiretti. «L’impatto della pandemia sulla ristorazione è un tema che conosco bene. Il Fondo pensato a inizio anno è stato utile, ma ora dobbiamo avere la forza di garantire alle persone di poter tornare al ristorante. Anche perché ci sono comparti fornitori, come quello del vino in grande sofferenza», conclude il Ministro in quota M5s. La proposta era nata negli scorsi giorni sia dal leader della Lega Matteo Salvini che dal presidente Anci (nonché sindaco Pd di Bari) Antonio Decaro.
SALVINI “CON DRAGHI ABBIAMO PARLATO DI RIAPERTURE”
Il Presidente della Conferenza delle Regioni, nonché Governatore Pd dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini giudica la linea Salvini-Decaro «ragionevole» anche se le riaperture dei ristoranti per cena «dovrà avvenire laddove nel territorio non si hanno troppi rischi di contagio». Dare ossigeno alle attività e far ripartire in parte l’economia potrà avvenire – conclude il Presidente emiliano a L’Aria che Tira su La7 – «dove le cose vanno in maniera migliore, dove ci sono meno rischi». Una delle ipotesi è aprire in zona gialla e arancione bar-ristoranti anche la sera, con dovute limitazioni per posti e spazi ma riaprendo ciò che ormai da novembre scorso è divenuto utopia in tutto il Paese. Stamane Salvini ha incontrato Draghi a Palazzo Chigi e all’uscita ai cronisti ha spiegato «Abbiamo parlato di riaperture. Sarebbe banale parlare di sottosegretari. Non ho da commentare nulla. Noi siamo a posto. Noi saremmo pronti a partire anche adesso fra un minuto, altri hanno difficoltà».
La Coldiretti ha certificato come il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi stia travolgendo a valanga l’intero settore agroalimentare Made in Italy con vino e cibi invenduti per un valore stimato in 11,5 miliardi dall’inizio della pandemia: dopo il “via libera” di Pd e M5s alla linea Lega, domani il Comitato Tecnico Scientifico si riunirà per discutere delle riaperture di cinema, teatri e ristoranti, mentre alle 17 alla Camera il Ministro della Salute Roberto Speranza nelle sue comunicazioni farà il punto sull’imminente decreto legge del Governo in materia Covid.