Ristoranti aperti la sera? Il presunto via libera del Comitato tecnico scientifico (Cts) è diventato un caso, perché dopo le indiscrezioni c’è stata la frenata degli esperti. Ma le Regioni stanno premendo, anche se la decisione sulla riapertura serale dei ristoranti in zona gialla e a pranzo in quella arancione verrà presa nella prima settimana di marzo. Lo spiega il Corriere della Sera, chiarendo che sarà il nuovo governo a fissare regole e date, visto che il 5 marzo è il giorno della scadenza del Dpcm firmato dal premier uscente Giuseppe Conte. Non mancano comunque i nodi da sciogliere, motivo per il quale il dibattito è in corso. Il ministero per lo Sviluppo economico ha posto la questione al Cts, poi sono arrivate le istanze dei governatori.



Sul tavolo degli esperti c’è il protocollo dei gestori dei locali pubblici che ora dovranno adeguarsi ai “consigli” dei tecnici. Il protocollo finale sarà analizzato la prossima settimana, quindi a fine mese verrà presa la decisione finale. Poi dal 1° marzo si valuteranno i contenuti del nuovo Dpcm.

RISTORANTI APERTI A CENA, CTS CHIEDE TEMPO

E proprio vista della scadenza del Dpcm, queste settimane possono essere utili anche per verificare l’impatto delle recenti misure di rilascio connesse al ritorno a scuola degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Secondo gli scienziati, come previsto dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), serve un periodo di almeno 14 giorni per valutarne l’impatto prima di adottare ulteriori allentamenti delle restrizioni, come ristoranti aperti a cena. Gli esperti chiedono, quindi, altre due settimane per verificare l’andamento della curva epidemiologica. D’altra parte, si ritiene che vadano considerate in merito al rischio le diverse tipologie dei pubblici esercizi, «distinguendo anche fra quelle con disponibilità o meno di tavoli per il consumo (ristoranti vs bar, enoteche, minimarket)».



Per quanto riguarda le regole, il Cts ribadisce le linee guida: obbligo distanziamento fisico e impiego di mascherine, insieme a misurazione della temperatura e igienizzazione delle mani; così come numero massimo persone in rapporto alla superficie e ai posti disponibili. Stesso discorso per il servizio al banco, con obbligo di distanza interpersonale e misure per evitare assembramenti.

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