Il governo presieduto dal presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministero dell’Economia guidato da Daniele Franco sono al lavoro per cercare di mettere a punto i nuovi ristori, per il 2022, per turismo e discoteche. I due settori, fortemente colpiti dalla pandemia da Covid-19 e bloccati a più riprese a causa delle misure stringenti emanate dall’esecutivo, chiedono infatti aiuto al governo per cercare di sostenere le spese e i mancati introiti arrivati in questi mesi e di far fronte alle eventuali perdite per l’anno che verrà.



La presidenza e il ministero sono a colloquio per cercare di capire le giuste mosse da intraprendere per aiutare i settori messi in ginocchio dalla crisi conseguente all’emergenza sanitaria che ha portato, nel corso degli ultimi mesi, a diverse chiusure che non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. La richiesta è di aiuti concreti, sicuri e condivisi, per cercare di mettersi alle spalle il brutto momento vissuto e andare avanti senza ulteriori perdite e, in casi più drammatici, cessazione delle attività delle aziende.



RISTORI 2022 PER DISCOTECHE E TURISMO, LE ULTIME

Stando a quanto emerso in un primo summit, che viene reso noto dal Corriere della Sera, governo e ministero dell’Economia starebbero discutendo su un nuovo decreto sostegni che dovrebbe far convogliare circa 2 miliardi di euro nei settori a rischio. Il decreto dovrebbe arrivare già dalla prossima settimana e al momento viene escluso un nuovo scostamento di bilancio nonostante le richieste della Lega che invoca anche un nuovo intervento contro il caro bollette, situazione che potrebbe essere trattata successivamente dal ministro Franco.



I nuovi sostegni, come detto, vedrebbero interessati turismo, che ha ottenuto recentemente un fondo aggiuntivo di 150 milioni condiviso con automotive e spettacolo, e discoteche e locali da ballo. Tutte le categorie chiedono a gran voce la proroga della cassa Covid, che però rischia di non bastare. Tra le ipotesi sul tavolo del Mef c’è anche quella di proroga solo per alcuni settori, con Confcommercio invoca più risorse per nuovi ristori, ma anche nuove moratorie creditizie e fiscali.