“Lavoro all’Ilva, ma non so quanto durerà – dichiara Desiré -. Conosco l’importanza di un gesto, di un aiuto nei momenti più difficili e anche se ho paura per il mio domani essere qui ad aiutare per me è un onore”. “Ma Taranto non è solo Ilva – per Giuseppe – è molto di più, è il luogo dove ho incontrato persone che mi vogliono bene così per quello che sono e oggi questo bene volevo restituirlo”.



“Facendo la Colletta s’è accesa una luce – dice Alessandro, carcerato di Opera -. Ci siamo sentiti uomini, e si sta bene”.

I., brasiliana ci racconta “Voglio partecipare alla Colletta, è tanto che aspettavo di essere utile a qualcuno. Sono sempre io a chiedere ma finalmente con la Colletta ho l’occasione di poter dare”.



Queste sono solo alcune delle storie accadute durante la ventitreesima Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, che si è tenuta ieri in circa 13.000 supermercati in tutta Italia.

“Anche quest’anno abbiamo avuto la riprova che si può vivere un gesto di solidarietà in qualunque condizione ci si trovi; non c’è situazione che possa mortificare il nostro desiderio di bene. Come ci ha recentemente richiamato il Papa, “…fissiamo lo sguardo sull’essenziale che non ha bisogno di tante parole”: proprio in questa prospettiva i numeri acquistano il loro più pieno significato” – dichiara Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare.



Sono state raccolte 8.100 tonnellate, l’equivalente di 16.200.000 pasti (1 pasto equivalente corrisponde a un mix di 500 gr di alimenti, stima adottata dalla European Food Bank Federation, ndr), sostanzialmente in linea con i risultati consolidati negli ultimi anni: quanto raccolto, insieme a quanto recuperato dal Banco Alimentare nella sua ordinaria attività durante tutto l’anno, sarà distribuito a circa 7.500 strutture caritative che assistono oltre 1,5 milioni di persone.

Ringraziamo tutti coloro che con immutato slancio e cuore grande hanno sostenuto questo gesto e contribuito con il loro dono.