DAL M5S ALLA “NOVA”: NASCE IL ‘NUOVO’ MOVIMENTO DI GIUSEPPE CONTE
Se si passerà dal M5s alla “Nova” è forse ancora presto per dirlo, ma di sicuro i risultati dell’Assemblea Costituente così scontati e attesi rischiano di far calare il sipario su cos’era il Movimento 5Stelle fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Al termine dell’evento “Nova” al PalaCongressi di Roma il presidente Giuseppe Conte ha letto i risultati del voto online degli iscritti 5Stelle, comunicando quanto largamente atteso: licenziato in tronco il ruolo di Garante M5s, apertura alle alleanze progressiste con Pd e AVS, stop al vincolo dei mandati (tutti gli eletti M5s potranno dunque ricandidarsi senza alcun limite) e alcune limitazioni alla figura di Presidente (che sembra però sempre più “costruita” ad immagine e somiglianza di Giuseppe Conte).
L’81% degli iscritti ha votato per non impedire alleanze programmatiche con altri partiti – il che significa sostanzialmente il “via libera” all’ipotesi di un campo largo con il Centrosinistra: vince alla fine l’opzione “progressisti indipendenti” con il 46%, seguiti da “progressisti di sinistra”, “forza di sinistra” e nessun posizionamento solo con il 26%. Con questi risultati, Conte raccoglie l’intento del suo appello a rimanere nell’alveo della sinistra, evitando così le dimissioni finali. Inoltre, il 72% ha sostenuto la necessità di impedire la regola del doppio mandato, così come il “Sì’ è passato per tutte le possibili deroghe ed eccezioni anche oltre i tre mandati divenuti ora da Statuto. Con un estremo atto di “parricidio” politico, l’Assemblea Costituente ha infine votato al 63% per l’abolizione della figura di Garante che spettava a Beppe Grillo, da oggi dunque senza più alcun ruolo attivo all’interno del Movimento da lui fondato più di 15 anni fa: contrari solo il 29%, 7% di astenuti. Con un criptico messaggio sul canale WhatsApp Beppe Grillo commenta così in giornata i risultati della “Nova” costituente: «da francescani a gesuiti…»., prodromo alla scissione?
DIRETTA VIDEO STREAMING EVENTO NOVA, ULTIMO GIORNO DI ASSEMBLEA COSTITUENTE: COSA SUCCEDE OGGI
Si chiude oggi la tre giorni di Assemblea Costituente del M5s, con l’intervento di Giuseppe Conte e soprattutto con i risultati del voto dei circa 90mila iscritti 5Stelle sul futuro del partito: dalla collocazione nel “campo largo progressista” al potenziale ritorno alle origini, dal vincolo dei due mandati fino a nome, simbolo e abolizione del Garante M5s, ovvero Beppe Grillo. All’evento “Nova” in diretta video streaming dal 21 novembre fino ad oggi, domenica 24 novembre 2024, si sono alternati sul palco del Pala Congressi di Roma tutte le varie anime interne del Movimento 5Stelle ma è nei risultati delle votazioni sulla piattaforma SkyVote che l’intero campo del Centrosinistra guarda per capire come si posizionerà il M5s nel prossimo futuro.
Nel programma di questa ultima giornata di Assemblea Costituente, che potrebbe anche essere il prodromo di una potenziale scissione di Grillo e dei vari contestatori della direzione Conte (che invitavano a boicottare il voto online), non compare il fondatore ed ex comico eppure da più parti voci confermano che alla fine un intervento dal palco di “Nova” lo potrebbe fare per provare a dare la sua versione di uno scontro ormai totale con il Presidente M5s. Dopo l’apertura stamane con dialogo sulla legge dell’Autonomia differenziata, i vari panel in programma prevedono un dibattito sull’informazione in Italia, sulla guerra in Medio Oriente e Ucraina, e l’intervento della leader tedesca del partito BSW, ovvero Sahra Wagenknecht. Dopo un altro panel sull’economia e l’intervista alla Presidente Regione Sardegna Alessandra Todde (l’unica Governatrice M5s), una riflessione sui primi 15 anni di storia del Movimento 5Stelle viene affidata a Marco Travaglio e Marcello Veneziani. In chiusura dopo le ore 15 i risultati del voto degli iscritti M5s per capire cosa è stato deciso all’Assemblea Costituente, il tutto presentato dall’intervento di Giuseppe Conte previsto per le ore 15.30. Ricordiamo che è possibile seguire l’intero evento M5s “Nova” in diretta streaming sul canale YouTube del Movimento 5Stelle, qui a fondo pagina
IL QUORUM DI CONTE, IL DESTINO DI GRILLO E DI TUTTO IL CENTROSINISTRA: GLI SCENARI IN ATTESA DEI RISULTATI COSTITUENTE M5S
Nel frattempo uno dei primi risultati “minimi” Conte lo incassa da questa Assemblea Costituente M5s: il quorum sugli iscritti è stato superato e così la validazione sulle votazioni SkyVote scatta contro invece l’impegno di Grillo di non far raggiungere quel determinato quorum. Diversi contestatori sotto il palco di “Nova” hanno chiesto più trasparenza sul voto, accusando Conte e la dirigenza attuale M5s di essere «come il Pd»; il Presidente ha ribattuto che la libertà di opinione è sacra ma che per un partito nato sulla democrazia diretta e la libertà di partecipazione, invitare a non votare è un controsenso illogico.
I “paletti” su cui Grillo aveva chiesto di non porre nelle votazioni – ovvero il vincolo sui mandati il simbolo e il nome del M5s – sono stati superati e inseriti nelle votazioni dell’Assemblea Costituente, così come l’eventuale abolizione del ruolo da Garante 5Stelle. «Siete come il Pd, due mandati e a casa», ha poi continuato ieri a “Nova” il coro dei contestatori pro-Grillo e anti-Conte, i quali polemizzano anche sul fatto che nel regolamento del voto su SkyVote sono stati di fatto “cancellati” 70 mila iscritti (i meno attivi sulla piattaforma, ndr) «per vincere una votazione interna, questa non è democrazia». Ma il vero punto chiave di tutto è il quesito posto sul futuro del M5s, se dentro un cordone di area progressista o se invece un ritorno alle origini, ovvero né con la destra e né con la sinistra. È da questo che Conte attende l’investitura chiave per sbaragliare la concorrenza della minoranza grillina e poter a quel punto lanciarsi nella costruzione di un “campo largo” con Elly Schlein e AVS: i risultati elettorali sono altalenanti in tal senso e molti mugugnano nella base anche contiana sulla subalternità che il M5s rischia di poter soffrire nei confronti del Partito Democratico qualora vincesse in Assemblea Costituente la linea “a sinistra”. Conte però punta netto sul definire il Movimento ormai «progressista», in quanto il tornare indietro significherebbe perdere la lotta contro lo status quo e, di conseguenza, il suo volersi dimettere dal ruolo di Presidente M5s se vincesse tale linea anti-campo largo.