Risultati elezioni europee 2019, boom della Lega in Italia: grande soddisfazione del leader Matteo Salvini, che ai microfoni dei cronisti presenti al Viminale ha fatto il punto della situazione sul Governo e sui possibili scenari nell’Ue, tra alleanze e seggi. «Io ho chiesto un voto per andare in Europa a rappresentare gli interessi degli italiani, non per creare alleanze diverse a livello nazionale e far saltare tavoli. C’è un contratto di governo che intendo rispettare. C’è tanto da fare, se gli amici M5s torneranno dialoganti e costruttivi come lo sono stati per tanti mesi. Tra quattro anni riparleremo di altro» spiega il leader leghista, che evidenzia: «La sinistra è il nostro avversario, non nemico. Spero che tutti ritrovino toni più civili. Ho letto parole infelici, onda nera… come se gli italiani siano stati contagiati da un virus di cattivismo». Poi sulle indiscrezioni di Bloomberg: «Procedura di infrazione all’Italia con multa? Aspettiamo di leggere questa lettera, ma la Commissione Ue deve prendere atto che c’è stato un voto. Dobbiamo rivedere i parametri vecchi. Se arriva su presupposti vecchi, risponderemo con educazione, però non aumenteremo le tasse. L’aumento dell’Iva è morto e sepolto». Poi sugli assetti europei dopo il voto: «Il voto per i Verdi è perché si chiede la revisione di alcuni parametri, investimenti sul futuro che creano ricchezza. Non escluderei a priori i sovranisti. Se si rinuncia alle ambizioni personali, possiamo formare un bel gruppo. Poi decideranno i popolari se continuare a guardare a sinistra o cambiare ordinamento. Ieri i popoli hanno chiesto un cambiamento». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SALVINI “STRACCIA” M5S
Un Di Maio contro Salvini, ma con toni assai più dimessi e non “tonanti” come quelli visti negli scorsi giorni: dopo le parole del Ministro degli Interni, il suo collega vicepremier M5s ha scelto di parlare dal Mise alle ore 15 in una conferenza stampa in cui viene sottolineato a più riprese la sconfitta cocente dei grillini alle Elezioni Europee, con risultati tutt’altro che “ammissibili” «Mai come ora serve umiltà. Ho chiesto a Conte di convocare un vertice di governo. Adesso è il momento di lavorare ai provvedimenti promessi, dal salario minimo agli aiuti alle famiglie, al taglio delle tasse». Niente dimissioni, strada continua sul Governo anche se resta evidente come d’ora in avanti i rapporti di forza interni al Palazzo Chigi siano se non ribaltati quantomeno modificati ingentemente rispetto alle Elezioni Politiche del 2018. Nel frattempo, è stata emessa la quinta proiezione della composizione del futuro Parlamento Ue con i risultati che comprendono i dati definitivi di 9 Stati e quelli parziali degli altri con spoglio ancora in corso: i seggi complessivi vedono 180 seggi al Ppe (23,98% dei voti totali), 146 ai Socialisti & Democratici (19,44%), 109 seggi ai Liberali-Alde col 14,51%. Al quarto posto troviamo i Verdi con 69 seggi (9,19%), a ruota i Conservatori-Riformisti Ecr a 59 eurodeputati (7,86%); il gruppo con Salvini e Le Pen arriva a 58 seggi con il 7,72%, anche se la Lega risulta il secondo partito nazionale rappresentato nel Parlamento Ue dopo le Elezioni Europee (dietro alla Cdu-Csu di AKK-Merkel). Da ultimo, l’Efdd di M5s e Parage arrivano a 54 seggi col 7,19%, anche se Di Maio ha spiegato che nei prossimi giorni il gruppo degli eletti Cinque Stelle decideranno in quale partito europeo sostare per i prossimi 5 anni. A Gue 39 seggi al 5,19%.
ELEZIONI EUROPEE 2019: DIRETTA SPOGLIO – RISULTATI ALL’ESTERO. ELETTI: LEGA – PD – M5S – FORZA ITALIA – FDI
RISULTATI CIRCOSCRIZIONI: NORD EST – NORD OVEST – CENTRO ITALIA – SUD ITALIA – ISOLE
I DATI DEFINITIVI: RISULTATI, SEGGI ED ELETTI
I dati ora sono al 100% definitivi con i risultati che certificano la straordinaria vittoria della Lega alle Elezioni Europee 2019: terminato lo spoglio appena mezz’ora prima del via alle Amministrative e Regionali Piemonte, Salvini può festeggiare per il 34,33% ottenuto all’Europarlamento, seguito dal 22,7% del Pd e dal 17,07% del Movimento 5 Stelle. Forza Italia raggiunge l’8,79%, tallonato da Fratelli d’Italia che chiude come secondo miglior partito in miglioramento da Politiche ed Europee passate al 6,46%. Per le preferenze e gli eletti qui sotto trovate tutti i dettagli per i partiti e le circoscrizioni: il dato delle preferenze dei leader vede il Segretario della Lega ad oltre 2,2 milioni di preferenze, seguito da Silvio Berlusconi con oltre mezzo milione e da Giorgia Meloni con oltre 400mila. Per il Pd in alto Calenda con oltre 270mila seguito da Bartolo con circa 220 mila. A livello europeo, Salvini conquista un seggio in meno della Merkel, divenendo il secondo partito più rappresentato al prossimo Europarlamento: ecco tutti i numeri dei seggi, con 28 alla Lega, 18 al Pd, 14 al M5s, 8 a Forza Italia e 5 per Fratelli d’Italia.
SEGGI PER CIRCOSCRIZIONE
Come si sa, in attesa che il Regno Unito esca finalmente dall’Unione europea, gli inglesi hanno votato comunque per il Parlamento europeo. Quando la Brexit sarà poi una realtà, i seggi da loro conquistati verranno ovviamente lasciati liberi. Per l’Italia si tratta così di tre seggi a disposizione che, a quanto pare, andranno rispettivamente uno a Fratelli d’Italia nella circoscrizione Nordest, uno alla Lega nel Centro e uno a Forza Italia nel Sud. Vediamo intanto in ogni circoscrizione ciascun partito quanti seggi ha preso. A Nordovest la Lega conquista 9 seggi (40,7%); il M5S 2 (11,1%); il PD 5 (23,5%); Forza Italia 2 (8,8%); Fratelli d’Italia 2 (5,7%). Nel Nordest alla Lega vanno 7 seggi (41%); al PD 4 (23,8%); M5S 2 seggi (10.3%); Fratelli d’Italia 1 seggio, quello congelato per la Brexit (5,7%) e SVP 1 seggio (2,2%). Al Centro 6 seggi (tra cui quello per la Brexit) spettano alla Lega (33,5%); 4 al PD 826.8%); 2 al M5S (16%); 2 a Forza Italia (6,3%) e 1 a Fratelli d’Italia (7%). Al sud 6 seggi vanno alM5S (29,2%), 5 alla Lega (23,5%), 4 al PD (17,9%), 2, di cui uno congelato a Forza Italia (12,3%). Nelle Isole 2 seggi vanno a Lega. M5S e PD, 1 a Forza Italia e 1 a Fratelli d’Italia. (agg. di Paolo Vites)
SALVINI COMMENTA I RISULTATI DELLE ELEZIONI EUROPEE 2019
La prima conferenza stampa dopo i risultati definitivi delle Elezioni Europee 2’19 vede un Matteo Salvini ancora più scatenato rispetto a quanto visto ieri sera: scatenato ma “moderato”, senza richiedere rivoluzioni al Governo (e ai M5s) ma ribadendo che i mantra restano sempre il lavoro, lo shock fiscale e la ridiscussione dei parametri e vincoli Ue. «Lega supera i voti al sud, primo partito a Riace e Lampedusa dove la sinistra aveva posto i simboli anti-leghismo e anti-salvinismo. Su tutto ora il tema portante è quello fiscale: italiani più avanti degli analisti politici, il Paese vuole meno tasse dove si può prendere il treno senza ansie per la sicurezza. Nuovo Parlamento Ue e Commissione Ue saranno amici dell’Italia, più di quanto non lo siano stati con i governi ultraeuropeisti del Pd», spiega il Ministro degli Interni. Guardando all’estero, «La geografia dell’Europa è cambiata, da Le Pen a Orban passando per Farage: sono nuovi e futuri alleati, il gruppo che proviamo a mettere in piedi avrà tra i 100 e i 150 eurodeputati, proviamo a salvarla questa Europa nelle sue radici e nel suo sogno originario. Aspettiamo ancora di capire quanti sono i seggi, domani però li convoco per distribuire i primi compiti a casa: attendiamo la lettera della Commissione Ue al nostro Paese per ridiscutere i parametri della nostra economia, occorre lavorare per rivedere però dei parametri vecchi che hanno fatto male al popolo europeo»
“GOVERNO RESTA. RINGRAZIO IL BUON DIO”: CONFERENZA SALVINI
«Ho recuperato 2 milioni di preferenze personali: mi ripaga di tanti sacrifici fatti, lavorando 18 ore al giorno. Gli italiani riconoscono chi si spende per loro e dove si fanno polemiche gratuite: Lega in Lombardia e Veneto supera le previsioni, alla faccia di chi diceva crisi al nord» ha ribadito in conferenza Matteo Salvini, forte della vittoria alle Elezioni Europee 2019, «la lealtà della Lega al contratto e al Governo non è in discussione dopo la vittoria di ieri: lavoreremo contro tutti assieme ai M5s, superiamo il 50% come Governo, gli unici in Europa. Vedremo di usarla bene per cambiare l’Europa questa fiducia: voglio mandato forte per ricontrattare parametri Ue sbagliati su lavoro, agricoltura, immigrazione e tasse». Da ultimo, il vicepremier conclude «Ringrazio il buon Dio che mi ha preservato e i tanti uomini e donne di Chiesa che mi hanno accompagnato, in silenzio, in questo percorso continuo. Spero di essere all’altezza della testimonianza di fede nella mia carriera di politico in Italia e in Europa». Alla domanda sulle prossime scadenze del Governo, Salvini ribadisce «Lavoro: questo è il mantra del Governo, per farlo bisogna passare dalla riduzione delle tasse, la Flat Tax è una priorità assoluta per il bene dell’Italia, dell’Europa e dei mercati. L’Italia cresce se le aziende e i lavoratori pagano meno di quanto fatto finora, non è questione di sforare deficit, dobbiamo fare il contrario di quello fatto da Monti, Letta, Renzi e Gentiloni».
I FLUSSI DI VOTO DELLE ELEZIONI EUROPEE 2019
Secondo quanto riportato dalle analisi voti di YouTrend per queste Elezioni Europee 2019 – mentre giungono ormai i dati definitivi da tutte le Circoscrizioni – sono piuttosto interessanti i primi flussi di voto che sono passati soprattutto dal M5s verso gli altri rivali: la variazione di voti rispetto alle Europee 2014 vede risultati clamorosi, con Lega a +7.451.000, M5s a -1.252.000, Pd addirittura -6.028.000, Forza Italia -2.266.000 e Fratelli d’Italia a 717.000 voti in più rispetto a 5 anni fa. Rispetto invece alle Elezioni Politiche dello scorso anno, dunque non un’eternità fa, la Lega guadagna in 12 mesi +3.441.000 preferenze, Meloni sale di 292.000 mentre perdono tutti gli altri: PD -121.000 e soprattutto Di Maio sotto di 6.189.000 voti in pochissimo tempo. Nei flusso di YouTrend in particolare si osserva come i Cinque Stelle abbiano perso soprattutto voti verso la Lega e in parte ridotta verso il Partito Democratico. «Prendo atto che la nostra gente si è astenuta e attende risposte, e noi queste risposte gliele vogliamo dare», così il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, intervistato dal Corriere della Sera a scrutini in corso. Sul passo indietro alle Europee, «non e’ la prima volta che attraversiamo un momento di difficolta’, sapremo uscirne come sempre» conclude il leader grillino.
RISULTATI EUROPEE, ESULTA MELONI
Fratelli d’Italia raddoppia il voto, quando in campagna elettorale in molti ritenevano che il partito di Giorgia Meloni non avrebbe superato lo sbarramento del 4%. Invece è gioia grande per la leader del partito di destra: Risultato straordinario, lo definisce. “E’ un risultato straordinario, è il secondo miglior dato di crescita dopo Matteo Salvini, faccio i complimenti a lui. Siamo cresciuti del 50% rispetto alle politiche ed è tutt’altro che scontato”. Adesso, dice, insieme a Forza Italia, è possibile una maggioranza alternativa all’attuale governo (ovviamente se Salvini decidesse di lasciare i cinque stelle): “La prima cosa che balza agli occhi – ha aggiunto la Meoloni – è che Fratelli d’Italia non si dà limiti da oggi, visto questo risultato. La seconda è che c’è un’alternativa possibile, questo gli italiani hanno detto: Lega e FdI rappresentano una maggioranza alternativa. Questo è il segnale che hanno dato gli italiani facendo crescere Lega e FdI. Poi spetterà a ciascuno degli attori in campo seguire le indicazioni degli italiani oppure no”. (agg. di Paolo Vites)
RISULTATI EUROPEE, DI MAIO: “GOVERNO VA AVANTI”
E’ già tempo di analisi della sconfitta per Luigi Di Maio dopo il tonfo del MoVimento 5 Stelle in queste elezioni Europee. Il capo politico pentastellato, dopo non essersi presentato davanti alle televisioni, confida in un’intervista al Corriere della Sera:”La bassa affluenza ci ha penalizzato, è vero, ma lo sapevamo. Quindi nulla di nuovo, ora testa bassa e lavorare”. Di Maio prova a predicare prudenza dicendo che la corsa per arrivare nuovamente alle Politiche è lunga, “è una maratona”, per cui il primo obiettivo è “tornare ad ascoltare chi stavolta ha deciso di restare a casa”. Secondo Di Maio il crollo è da imputare ad un peccato di ingenuità:”Forse al principio siamo stati troppo silenziosi, troppo puri, se questa è una colpa me la prendo. Ma sappiamo di aver fatto tanti, faremo ancora tanto e siamo sicuri che i cittadini lo capiranno”. Poi la promessa: il governo “va avanti “perché abbiamo i numeri e perché c’è ancora tanto da fare, non cambierà nulla, anzi ripartiamo da oggi. Noi siamo pronti a un tavolo sul salario minimo e la flat tax”. Nessun rimpasto, “non avrebbe senso”. (agg. di Dario D’Angelo)
RISULTATI EUROPEE, “CAPORETTO” DI MAIO
Si era detto che la “linea gotica” tra Movimento 5 stelle e Pd alle Elezioni Europee 2019 sarebbe stata quella del 20%: chi dei due non l’avesse superata sarebbe stato lo sconfitto. Ebbene, visti i risultati il Pd si pone al 22,9% mentre i pentastellati crollano al 16,8, il che la dice lunga chi ha vinto e chi ha perso. Il crollo appariva già chiaro dal pomeriggio, quando i vertici cinque stelle dicevano “importante fermare l’emorragia avendo come punto di riferimento il 20, 21%”. Ma il trionfo della Lega appare chiaro: “Vediamo la Lega che atteggiamento deciderà di tenere, la maggioranza comunque c’è ed è stabile”. Ai fedelissimi a notte fonda quando i risultati si delineano chiari dice che “bisogna mettersi a lavorare a testa bassa”: fino ad adesso allora cosa hanno fatto?La colpa è una, dice Di Maio: “Abbiamo pagato l’astensionismo a sud, restiamo comunque ago della bilancia in questo governo. Da qui in avanti più attenzione ai territori”. Ma poi confessa anche: “Abbiamo sbagliato tutto”. (agg. di Paolo Vites)
BERLUSCONI TORNA NEL PARLAMENTO EUROPEO
Dopo cinque anni di assenza dovuta alla sospensione giudiziaria, l’inossidabile Silvio Berlusconi torna in parlamento benché sia quello europeo. E nonostante lo scarso risultato del suo partito, Forza Italia, poco più dell’8% che evidentemente non è riuscito a trascinare come ai bei vecchi tempi. Berlusconi si sfoga all’agenzia Adnkronos: “Ho fatto il massimo, contro il boicottaggio di Toti e Salvini e contro il pochissimo spazio concessomi in tv e i miei problemi fisici”. Nonostante questo, aggiunge, “Siamo ancora indispensabili, senza Forza Italia il centrodestra perde”. Aggiungendo che “siamo l’unica forza moderata di una coalizione vincente solo se corre insieme e io resto a Bruxelles l’unico argine al populismo anti-europeo. Più di questo non si poteva fare, ho dato il massimo”. Insomma, ottimismo come sempre: “ “Dai primi risultati di queste elezioni emerge un dato incontrovertibile: Forza Italia rimane centrale e determinante per la costituzione di una maggioranza di centrodestra alternativa al governo giallo-verde. Chi si illudeva deve ricredersi: in sole due settimane di campagna elettorale, il Presidente Berlusconi ha compiuto l’ennesimo miracolo. L’oggettiva sconfitta dei Cinque Stelle e il risultato della Lega confermano la possibilità e la necessità di costruire un’alternativa di centro-destra”. (agg. di Paolo Vites)
RISULTATI ELEZIONI EUROPEE 2019: TRIONFO LEGA, FLOP
Quando ormai mancano poche manciate di sezioni da scrutinare, i risultati delle Elezioni Europee 2019 danno due dati su tutti che sbaragliano le varie previsioni della vigilia: la Lega di Matteo Salvini trionfa con il 34,39%, il Pd al secondo posto con il 22,84% delle preferenze, mentre è crollo totale (e devastante, dopo il 34% di solo un anno fa) del Movimento 5 Stelle che non supera il 16,93% su base nazionale. I risultati trionfali di Salvini, che ieri sera ha ripromesso che da oggi il Governo riparte senza cambiamenti ma con uno “stile diverso e zero attacchi da parte degli alleati”, vedono però una conseguenze discesa ulteriore di Forza Italia-Berlusconi, all’8,73% e una crescita invece parallela sul fronte sovranista di Fratelli d’Italia che chiuderebbe al 6,44%. +Europa di Emma Bonino, assieme a Italia in Comune, non va oltre il 3,1%, senza parlamentati eletti come tutti gli altri partiti che presentano cifre ridotte allo sbarramento del 4% (Europa Verde al 2,3%, La Sinistra all’1,74%, Partito Comunista allo 0,8%, Svp allo 0,54%, Popolo della Famiglia 0,43%, Casapound 0,33%, Popolari per l’Italia allo 0,3%).
ELEZIONI EUROPEE 2019: SEGGI ELETTI IN ITALIA
Per quanto riguarda i seggi degli europarlamentari eletti, bisogna attendere gli scrutini ultimati e i risultati ufficiali delle Elezioni Europee ma grazie a YouTrend si può già avere una stima di tutti i seggi e della distribuzione per le 5 Circoscrizioni Italia. 29 seggi andrebbero ad oggi alla Lega di Salvini (10 al Nord Ovest, 7 al Nord Est, 5 al Centro, 5 al Sud e 2 alle Isole), mentre nettamente staccato il Partito Democratico con 20 seggi conquistati (5 Nord Ovest, 4 Nord Est, 5 Centro, 4 Sud e 2 Isole). Per il M5s la sconfitta è netta, con 15 seggi conquistati (2 al Nord Ovest, 2 al Nord Est, 3 al Centro, 6 al Sud, 2 alle Isole); Forza Italia conquista un seggio in più della Meloni, 6 a 5, con Berlusconi che prende 2 seggi al Nord Ovest, nessuno al Nord Est, 1 al Centro, 2 al Sud e 1 alle Isole. Ottimo risultato per Fratelli d’Italia che entra per la prima volta nel Parlamento Europeo: 5 seggi, uno in ogni Circoscrizione Italia. Nessun altro candidato all’Europarlamento degli altri partiti è stato eletto, salvo uno dell’Svp che passa grazie alla legge sulle minoranze linguistiche.
FERRATI NASI: I BOCCIATI DELLA CAMPAGNA ELETTORALE
Nell’analisi della campagna elettorale per le elezioni europee 2019 abbiamo sentito il sondaggisti Arnaldo Ferrari Nasi che poco prima delle votazioni già aveva “bocciato” il Partito Democratico. «Sin da subito è andato troppo a sinistra e il Pd non è più un partito di sinistra, quindi era già vecchio appena nominato segretario», ha spiegato il sociologo ai nostri microfoni. D’altra parte il Pd può contare su uno zoccolo duro, inoltre sta uscendo dalla crisi post Renzi. «È questo che porterà dei voti, non Zingaretti», ha spiegato il sociologo. E ipotizza un voto coalizzato della base, perché «c’è una visione unitaria maggiore di prima». Dai dem si passa a Forza Italia, in particolare a Silvio Berlusconi che, secondo Ferrari Nasi, rappresenta il «rifugio» per chi non vota né Matteo Salvini né il Pd. Il sondaggista, specializzato nel campo della Pubblica opinione, ha spiegato che c’è gente delusa dai fallimenti dei governi Berlusconi, «però dice che lo voterà. Il fatto che esista è un segnale di sicurezza per chi lo avrebbe votato e non avrebbe alternative». (a cura di Paolo Vites e Silvana Palazzo)