CHI HA VINTO (E CHI NO) ALLE ELEZIONI GERMANIA 2025: I RISULTATI INCERTI PER IL NUOVO GOVERNO
«Il mondo non aspetta noi»: così il prossimo cancelliere tedesco Friedrich Merz, leader della CDU, ha spiegato in diretta tv nazionale dopo i primi risultati delle Elezioni Federali Germania 2025.
Con lo spoglio che andrà avanti tutta la notte, anche vista la clamorosa affluenza chiusa all’84% dei 60 milioni di aventi diritto di voto, sono gli exit poll e le prime proiezioni ad aver dettato la linea su cosa è successo nell’importantissima chiamata alle urne dopo la caduta del Governo Scholz.
Ha vinto bene la CDU con la CSU, portando Merz alla cancelleria del Reichstag a Berlino, ma non ha tradito le attese neanche l’AfD di Alice Weidel con più del 20% dei consensi.
Chi sicuramente può dire di avere perso è la SDP del cancelliere uscente Olaf Scholz, sconfitta ammessa anche nel discorso nel quo quartier generale: male i Verdi sotto il 15%, malissimo i liberali di Lindner che rischiano di non superare il 5% (soglia dello sbarramento prevista dal complesso sistema elettorale proporzionale misto maggioritario che vige in Germania).
Al netto però della sconfitta e dell’elettorato tedesco che guarda chiaramente a destra (quasi il 50% ha votato per Merz, Soeder o Weidel), la sinistra può ancora sperare di entrare nel prossimo Governo, vista la costante promessa dell’Unione dei Cristiano Democratici di non voler imbarcare a bordo nella coalizione la destra radicale di Weidel (che pure rivendica la necessità che il voto del popolo non vada tradito, ndr).
Nel rivolgersi ai vari avversari sconfitti alle urne, dopo i risultati ancora parziali delle Elezioni Germania 2025, il prossimo cancelliere non nasconde le profonde differenze presenti soprattutto su economia e politiche migratorie.
Ora però serve parlarsi per provare a mettere sul tavolo un contratto di Governo, «dobbiamo agire, il mondo fuori non aspetta noi e non potrà aspettare che si svolgano lunghe trattative». Secondo il leader della CDU Merz occorre are presto e bene, così da ridare ala Germania quello status di affidabilità perso dopo l’epoca Merkel e l’avvento della (rapida) cancelleria Scholz.
3 SCENARI + 1 PER IL NUOVO CANCELLIERE DI GERMANIA DELLA CDU: I DILEMMI DI MERZ
Con la CDU che sfiora il 30%, e con un AfD attorno al 20%, decisivi per capire come impostare il prossimo Governo Merz sono i risultati delle formazioni di centro-sinistra: detto della SPD che non supera il 16%, con i Verdi al 12%, è buona la performance della Linke che sotto il 10% riesce a doppiare la sua ex leader Sahra Wagenknecht (BSW), mentre i Liberali del FDP rischiano forte lo sbarramento al prossimo Bundestag.
Se i risultati reali domani mattina dovessero confermare gli exit poll e le proiezioni sulle Elezioni Germania 2025, si aprono davanti al cancelliere Merz quattro scenari (tre + un colpo di scena) per il Governo di Germania, uno più diverso dall’altro.
Decisivo sarà l’ingresso o meno dei mini-partiti al Bundestag: se i risultati attuali rimangono tali, con l’ingresso di Linke e BSW e l’esclusione dei Liberali, ecco che si complica non poco il percorso di Merz per un’alleanza a soli due partiti in coalizione. Il primo scenario riguarda infatti la “Grande Coalizione” che il nuovo cancelliere CDU proverebbe a “rieditare” rispetto all’epoca di Angela Merkel, con però divisioni ben più nette tra cristiano democratici e socialdemocrazia rispetto al recente passato.
Il problema è che la CDU con l’SPD avrebbe speranze di maggioranza – ovvero di superare i 316 seggi sui 630 totali – solo qualora FDP e BSW rimanessero fuori dal Parlamento: con anche solo uno dei due partiti al Bundestag, ecco che naufragherebbe la maggioranza della “Grosse koalition” senza più maggioranza.
Si apre così il secondo scenario, ovvero la coalizione “kiwi” con assieme l’Unione e i Verdi di Habeck: anche in questo caso però il fattore maggioranza sarebbe a forte rischio comunque, sia con esclusi che inclusi gli altri piccoli partiti: ecco dunque che lo scenario di Governo n.2 dovrebbe allargarsi alla presenza anche della SPD in quella che diverrebbe la coalizione “Kenya” dal colore dei partiti al Bundestag, ovvero il nero per la CDU, il rosso per Scholz e il verde per i Grune.
Resta un terzo scenario, al momento meno probabile degli altri, ovvero la coalizione “Germania” che vede assieme ancora Merz e l’SPD con però i Liberali di Lindner, qualora ovviamente superassero lo spauracchio del 5% nei risultati finali delle Elezioni tedesche.
In termini di probabilità e di tenuta della maggioranza, l’opzione con dentro Merz, Scholz e Habeck avrebbe un 374 come numero di eletti totali, ampiamente sopra la richiesta minima: difficile la vita parlamentare per la “Grande Coalizione” o anche per l’insieme del Governo “rosso-nero-giallo”.
Ecco che dunque potrebbe rimanere a quel punto un quarto scenario di Governo, il più chiacchierato da tempo ma sempre smentito dal nuovo cancelliere in pectore: insieme dell’Unione dei Cristiano Democratici, con la CSU e l’AfD di Weidel rappresenterebbe il primo governo di centro-destra della storia tedesca, con tanto di ribellione di parte delle piazze di Germania e con il rischio che la stessa CDU possa spaccarsi in più parti, facendo venir meno la maggioranza ampia potenziale che garantirebbe l’unità delle destre tedesche. Detto ciò, nulla va escluso in politica, specie davanti ad una trattativa per il Governo che si prospetta molto complicata per Merz in attesa dei risultati definitivi.