PRIMI RISULTATI SMENTISCONO GLI EXIT POLL: IN IRLANDA NON STA VINCENDO LA SINISTRA DI SINN FEIN
Se nei primi exit poll sulle Elezioni Irlanda 2024 sabato sera si presumeva un clamoroso autogol quello del Premier Simon Harris di chiamare il voto anticipato in stile Cameron 2016 o Macron 2024, i risultati che arrivano dallo spoglio iniziato nella notte irlandese sembrano stravolgere i sondaggi della vigilia. La coalizione di Centrodestra al Governo prima con Varadkar e poi, dopo le dimissioni nel marzo 2024, con Harris potrebbero riuscire a comporre l’unità anche dopo queste elezioni, sgonfiando le aspettative della sinistra di “Sinn Fein” (il partito “Noi Stessi” della leader Mary Lou McDonald) di poter ricomporre l’Irlanda anche con il Nord diviso nel Novecento.
Fine Gael – il partito degli ultimi due Premier in Irlanda – e l’altro movimento di Centrodestra, Fianna Fail, erano dati i primi al 21% e i secondi al 19%, con lo Sinn Fein di sinistra che invece potenzialmente avrebbe vinto le Elezioni con sistema proporzionale davanti ed entrambi i rivali: lo spoglio invece cominciato vede in protezione Fine Gael al 20,7%, Fianna Fail al 21,5% e solo al terzo posto la sinistra nazionalista irlandese con il 18,7%. Il tema chiaro è che una piena maggioranza non vi sarebbe, se non fosse che appunto potrebbe ricomporsi la coalizione del Governo Harris uscente superando l’azzardo di riconvocare Elezioni anticipate per poter incassare il consenso giusto dopo le difficoltà di governare dalle ultime Elezioni nel 2020.
SEGGI E ALLEANZE, COSA CI DICONO LE ELEZIONI IRLANDA 2024: IL GOVERNO HARRIS REGGE?
L’accordo precedente vedeva infatti l’alternanza alla guida del Paese, metà legislatura per Micheál Martin di Fianna Fail, e metà per Leo Varadkar del Fine Gael: le dimissioni di quest’ultimo e la salita al Governo di Harris hanno modificato i rapporti di potere all’interno della coalizione di Centrodestra, portando così alla scelta di anticipare le Elezioni Irlanda già nella fine 2024 (si è votato nella giornata di sabato 30 novembre) e raccogliere i “pieni poteri”.
Lo Sinn Fein sembrava poter impensierire e nei sondaggi era dato nettamente avanti dopo le dimissioni a sorpresa del Governo Harris: i risultati però di queste ore sembrano dare parzialmente ragione al Premier uscente, con i primi seggi (41 su 174 del “Dail Eireann”, la Camera bassa di Dublino) che vedono Fine Gael e Fianna Fail pari a 11 eletti, 8 per la sinistra e 11 ai partiti minori e indipendenti. Serve una maggioranza di almeno 88 seggi per poter costruire l’alleanza di Governo e le proiezioni sembrano poter sorridere per Harris: resta la prudenza per un rischio impasse comunque all’orizzonte, con il Centrodestra che potrebbe aver bisogno di un accordo con altri partiti più piccoli per far partire la nuova legislatura. I Verdi infatti, in coalizione dal 2020 al 2024, non sembrano in grado di ripetere l’exploit dei 12 seggi delle ultime Elezioni, mentre i Socialdemocratici potrebbero incassare il ruolo di primi tra i “piccoli”, attirando le attenzioni di Harris per una “grande coalizione”. Di contro, Mary Lou McDonald vorrebbe portare al Governo una maggioranza di Centrosinistra al momento solo teorica e con difficoltà di saldatura tra le anime diverse di Sinn Fein, Laburisti, Socialdemocratici, People Before Profit con anche i Verdi.
Fine Gael di Harris voleva capitalizzare il vantaggio nei consensi, ma con la convocazione delle Elezioni il suo capitale si è “dissolto” secondo le analisi sul voto a vantaggio di un Sinn Fein invece inizialmente travolto dagli scandali interni e tornato di colpo “contenibile”: i risultati delle Elezioni per ora dicono il contrario, ma sarà il sistema particolarmente complesso della legge elettorale (che dà possibilità agli elettori di mettere in ordine di preferenza i candidati Presidente nel rispettivo collegio) a determinare nelle prossime ore la possibile nuova “svolta” nell’Irlanda del 2025.