I RISULTATI ANCORA IN BILICO PER IL REFERENDUM IN MOLDAVIA SULL’ADESIONE ALL’UE: I VOTI DELLA DIASPORA RIBALTANO (PER ORA) LA CONTESA
Sembrava tutto scritto questa notte con i primi risultati in arrivo dalle Elezioni Presidenziali Moldavia 2024 e soprattutto con l’esito del referendum (simbolico) sull’adesione all’Ue: il 55% di “No” all’inserimento in Costituzione dell’obiettivo strategico di entrare nell’Unione Europea pareva solido con le prime reazioni da Bruxelles di choc per la vittoria dell’ala “filorussa” della Moldavia. E invece nella notte qualcosa è cambiato, anche se non è definito nulla visto che siamo ancora bloccati al 99% delle schede scrutinate e il sito che diffonde i risultati delle Elezioni moldave risulta bloccato ormai da ore.
Quello che è noto questa mattina, lunedì 21 ottobre 2024, è che se sulle Presidenziali è certo il ballottaggio fissato il prossimo 3 novembre tra la Presidente Maia Sandu e il leader filorusso Alexandr Stoianoglo, sul Referendum costituzionale è tornato in vantaggio il “Sì”: l’adesione all’Ue prende al momento il 50,3% delle preferenze contro il 49,7% del “No”, va da sé come i risultati siano in bilico e pronti a cambiare da un momento all’altro. A questo punto l’esito ultimo sarà dettato da una differenza di poche migliaia di voti, forse anche centinaia, tenuto conto che già la popolazione della Moldavia non arriva a 3 milioni in totale: sconfessati in sondaggi della vigilia che davano sul Referendum in Moldavia un Sì vincente con circa due terzi della popolazione decisi a propendere per una maggiore integrazione con l’Europa, piuttosto che un rimanere ancorati all’influenza della Russia come ai tempi dell’URSS.
SARÀ BALLOTTAGGIO PER LE ELEZIONI MOLDAVIA 2024: QUANDO SI VOTA E QUALE SFIDANTE PER LA PRESIDENTE SANDU
Con la guerra in Ucraina appena a pochi chilometri, il voto in Moldavia era visto con particolare attenzione tanto a Mosca quanto a Bruxelles: la Presidente Maia Sandu, che cerca la riconferma al ballottaggio e che ha comunque vinto il primo turno delle Elezioni Presidenziali Moldavia 2024, aveva proposto il referendum costituzionale proprio ipotizzando di poter capitalizzare il vantaggio nei consensi nazionali sul fronte di una maggiore interlocuzione e influenza con l’Ue. Il “No” vincente al referendum parso dai primi risultati di questa notte aveva fatto calare il gelo in Europa, facendo gridare allo scandalo lo stesso Governo di Chisinau che è tornato ad accusare la «guerra ibrida delle interferenze russe» sul voto delle Presidenziali e soprattutto sul Referendum per l’adesione UE.
Con un’affluenza rimasta abbastanza alta fino alla chiusura dei seggi (sopra il 50%), i risultati ora del Referendum in Moldavia daranno lo scatto finale della vittoria filorussa o del suo contrario, con Sandu che intanto accusa Putin di aver manovrato dall’esterno per influenzare le votazioni del 20 ottobre 2024. «La Moldavia si è trovata ad affrontare un attacco senza precedenti alla libertà e alla democrazia del nostro Paese, sia oggi che negli ultimi mesi», così la Presidente e leader del Centrodestra europeista con il partito PAS. Nella nota al termine delle Elezioni, Sandu ha definiti «criminali» i gruppi che lavorano con forze straniere ostili al Paese, e che avrebbero attaccato la Moldavia «con decine di milioni di euro, bugie e propaganda, usando i mezzi più vergognosi per tenere i nostri cittadini e la nostra nazione intrappolati nell’incertezza e nell’instabilità». La Presidente che vola al secondo turno con il 41,89% dei voti, contro il 26,3% dell’ex procuratore Stoianoglo, dice di avere prove evidenti che «gruppi criminali miravano a comprare 300.000 voti, una frode di portata senza precedenti». L’obiettivo di tali gruppi di potere, conclude la Presidente furente, era di minare il regolare svolgimento del processo democratico con le Elezioni e il voto sul referendum. Tutti ora in attesa dei risultati definitivi per capire in che modo la Moldavia si preparerà al ballottaggio di domenica 3 novembre 2024, se con un’asse con l’Europa più vicina o se con un legame più forte con il passato sovietico.