13 Regioni al voto di cui le 7 controllate dalla destra gollista vengono al momento confermate, altre 5 con vittoria della sinistra socialista (anche qui conferma), avanti Le Pen invece solo in Provenza-Alpi-Costa Azzurra dove però Mariani conduce con il 34,8% contro il 33,7% di Muselier (ticket Repubblicani-Macron). I risultati delle Elezioni Regionali in Francia hanno visto l’incredibile e non attesa riscossa della “vecchia guardia” – ovvero Repubblicani e Socialisti – con i due leader che si sfideranno alle prossime Politiche (Le Pen e Macron) che escono notevolmente ridimensionati.
Nel caso poi della leader di RN il secondo turno che si apre tra una settimana sarà ancora più complesso visto il tentativo praticamente ovunque di gollisti, socialisti e macroniani di allearsi per evitare la vittoria della destra sovranista francese. Con un’astensione tra il 66 e il 68% il dramma dell’affluenza al voto ha fatto la differenza, offrendo non poche perplessità in vista delle Presidenziali del 2022: come spiega oggi sul nostro quotidiano Carole Riville, «L’astensione nel caso particolare di queste elezioni si spiega con il fatto che la République en Marche non teneva alcuna regione: non è stato espresso quel “voto di sanzione” che avrebbe potuto motivare un gran numero di elettori. Più in generale, i sondaggi delle ultime settimane hanno rivelato una mancanza di fiducia dei francesi nei confronti di politici che considerano obsoleti». Qui sotto nel thread tutti i risultati provvisori delle 13 Regioni al voto in queste Elezioni Regionali 2021. (agg. di Niccolò Magnani)
???️ Estimation @IpsosFrance pour les résultats du 1er tour des élections régionales ??
Hauts de France
Bertrand (LR) 43,1
Chenu (RN) 24,4
Delli (EELV-PS-FI) 17,5
Pietraszewski (LREM) 8,5Grand Est
Rottner (LR) 31,5
Jacobelli (RN) 20,7
Romani (EELV-PS) 14,3
Klinkert (LREM) 10,7— mathieu gallard (@mathieugallard) June 20, 2021
LE PEN: “UN DISASTRO”
La destra che in Francia deteneva sette regioni su tredici sembra destinata a conservarle. Stando a quanto riportato da Le Monde, Xavier Bertrand, Valérie Pécresse e Laurent Wauquiez hanno tutti consolidato la loro posizione. Risultati importanti anche dalla sinistra alle Elezioni regionali in Francia, perché manterranno le cinque regioni che detenevano. A perdere sono Emmanuel Macron e Marine Le Pen, i due grandi rivali. Quest’ultima, secondo Ipsos, è destinata a perdere consensi in ogni regione metropolitana. Il calo peggiore viene registrato a Nord-Passo di Calais (-16,2%). «Non posso che rammaricarmi di questo disastro civico, che ha in gran parte deformato la realtà elettorale del paese e dato un’idea fuorviante delle forze politiche in gioco. Se volete che le cose cambino, andate a votare», ha dichiarato Marine Le Pen in merito al flop affluenza. Il partito di Macron ha parlato di «schiaffo in faccia», a conferma che non sono riusciti a piantare radici a livello locale, anche se la popolarità a livello nazionale resta alta. Ma suona forte il campanello d’allarme per il presidente francese in vista delle Presidenziali. (agg. di Silvana Palazzo)
RISULTATI ELEZIONI REGIONALI FRANCIA: SCONFITTA UMILIANTE PER MACRON
I principali partiti di sinistra e di destra sono passati in testa alle Elezioni regionali in Francia, superando La République en Marche di Emmanuel Macron e Rassemblement National di Marine Le Pen, secondo gli exit poll. In particolare, quello di Elabe attribuisce ai partiti di sinistra il 34% dei voti rispetto al 29% di quelli di destra, il 19% al partito di estrema destra di Le Pen. Invece al partito guidato dal presidente francese Macron il 10,9% dei voti. In alcune regioni i candidati di Macron non sono riusciti neppure la soglia per passare al secondo turno. Dai primi risultati emerge che gli elettori hanno in gran parte scelto di puntare sui presidenti uscenti, che sono soprattutto di sinistra e destra. Nella regione settentrionale di Hauts-de-France, il conservatore Xavier Bertrand ha ottenuto il 41% dei voti, contro il 26% del NR, secondo OpinionWay per CNews. Lo stesso exit poll ha mostrato che i candidati di La République en Marche hanno ottenuto meno del 10% dei voti.
Una sconfitta umiliante per Emmanuel Macron, che aveva scelto cinque ministri per le Elezioni regionali in Francia nella speranza di incrementare così i propri risultati. Ma Marine Le Pen, seppur abbia fatto meglio, non può sorridere, perché sperava di conquistare un consiglio regionale per acquisire credibilità politica. (agg. di Silvana Palazzo)
RISULTATI ELEZIONI REGIONALI FRANCIA: REPUBBLICANI TOP
I Repubblicani non si aspettavano il risultato che li pone come prima forza del Paese; Macron esulta per il non-balzo in avanti di Le Pen; Marine non può certo esultare per il risultato di RN anche se la maggioranza di Governo fa tutt’altro che bene: questi gli esiti principali guardando i primi dati parziali degli exit poll sulle Elezioni Amministrative Regionali in Francia. Macron perde praticamente ovunque, secondo le prime proiezioni, mentre il blocco della Destra non sfonda appieno e così i gollisti del Centrodestra si “ritrovano” primo partito.
Per questo primo turno delle elezioni regionali in Francia – di fatto l’ultimo scrutinio importante prima delle presidenziali del 2022 – Les Republicains vedono il 29% dei voti in tutta la Francia, avanti nelle 8 Regioni che già governava: Rassemblement National di Marine Le Pen, secondo l’exit poll di Ipsos, segue al 18,5%, socialisti al 18%, verdi-ecologisti al 12% mentre solo 10% per la coalizione REM-Modem del Presidente Emmanuel Macron, la stessa percentuale della sinistra radicale di Melenchon “France Insoumise”. RN rischia così di non andare avanti in alcuna regione, ma occorrerà ovviamene aspettare i risultati definitici di questo primo turno e ovviamente l’esito del secondo turno tra due settimane. In Provenza–Alpi-Costa Azzurra il candidato della Le Pen, Thierry Mariani, rischia di venir superato dal gollista Renaud Muselier nonostante fosse in vantaggio dai primissimi exit poll; avanti il centrosinistra in Bretagna (20,8% per il blocco delle sinistre), in Alta Francia invece trionfo dei Repubblicani al 43% contro il 24% dei lepenisti e il 17,5% per i socialisti (8,5% per Macron). Un dato è certo su tutti, l’affluenza praticamente record in ogni voto regionale: quasi il 60% dei francesi non si è presentato oggi alle urne, dato preoccupante in vista delle Presidenziali del 2022. (agg. di Niccolò Magnani)
SFIDA MACRON-LEPEN CON INCOGNITA
Elezioni regionali e dipartimentali oggi in Francia. L’attenzione per i risultati è altissima, di tutt’altro livello è invece l’affluenza. L’astensionismo era previsto, infatti c’è stato un calo di partecipazione importante. Alle 17 aveva votato solo il 26,72% degli aventi diritto, un crollo di 16 punti rispetto al 2015. Ma questo è un voto delicato per il presidente francese Emmanuel Macron. È un test elettorale importante visto che il prossimo anno si terranno le Presidenziali. Ma Macron, che è in calo di consensi, non è l’unico a ritenere cruciali queste elezioni. C’è infatti Marine Le Pen: il suo Rassemblement National è considerato favorito. Anzi, per alcuni sondaggi è già vincente al primo turno in Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Il partito di Macron, La République en Marche (LREM), che è alleato col Movimento Democratico e l’Unione dei Democratici Indipendenti, punta al secondo turno in Bretagna e nella Loria (il secondo turno è previsto per il 27 giugno). La posta in gioco, dunque, è molto alta per Macron e Le Pen.
Peraltro, è un momento molto particolare per la Francia, reduce da nove mesi di coprifuoco. C’è voglia di tornare a vivere e questo astensionismo (che potrebbe arrivare addirittura al 54%) è il segnale della sfiducia dell’elettorato. Macron deve, infatti, rendere conto non solo della gestione della pandemia Covid, ma anche del post Covid. In ballo c’è la ripresa economica.
ELEZIONI REGIONALI FRANCIA: PER COSA SI VOTA
Per cosa si vota alle Elezioni regionali e dipartimentali in Francia? Saranno eletti i presidenti delle 12 regioni, i consiglieri regionali e dipartimentali che resteranno in carica per i prossimi sei anni. I presidenti vengono scelti con un sistema elettorale misto tra maggioritario e proporzionale. Per i consiglieri invece c’è il voto maggioritario a due turni, con un binomio obbligatorio uomo-donna. Il tema dell’affluenza è tutt’altro che secondario, perché proprio il tasso di partecipazione può rappresentare l’ago della bilancia. Favorita nei sondaggi, l’estrema destra di Rassemblement National punta a strappare ai Républicains della destra moderata e alla sinistra ben 6 regioni su 13. C’è grande attesa, dunque, per il risultato della formazione del presidente, anche perché non ci sono precedenti per La République en Marche con cui fare confronti. Difficilmente incasserà un risultato soddisfacente anche perché non è un partito radicato sul territorio come i partiti socialista e repubblicano. Alle Elezioni regionali del 2015 il partito non esisteva ancora. Una regione chiave è quella della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, che comprende Marsiglia, dove immigrazione e disoccupazione sono al di sopra della media francese e l’elettorato dell’estrema destra è forte. Un’altra regione chiave è l’Alta Francia, quella intorno a Calais, dove c’è l’ex ministro conservatore Xavier Bertrand a caccia della riconferma. Una sua vittoria potrebbe portarlo ad essere il prossimo candidato del Partito Repubblicano alle Elezioni presidenziali.