Donald Trump ha vinto le Elezioni Usa 2024 ed è ufficialmente il 47esimo presidente americano: decisivo per tagliare il traguardo dei 270 delegati è stato il Wisconsin, che quattro anni fa Joe Biden strappò proprio al tycoon. Ed è lo stesso Stato che lo aveva fatto vincere nel 2016. Così è diventato il primo presidente in oltre un secolo a vincere un secondo mandato non consecutivo, sconfiggendo la vicepresidente Kamala Harris. A fare la differenza è stata ancora una volta a Milwaukee, dopo che quasi tutte le altre contee dello Stato avevano concluso il loro conteggio.
Infatti, l’aggiornamento della mattina presto a Milwaukee ha ridotto il vantaggio di Trump, ma non in misura tale da garantire a Kamala Harris un percorso di vittoria. La vittoria era stata annunciata dall’Associated Press nelle prime ore del mattino, poi è arrivata la conferma di Edison Research. Dopo il Wisconsin, anche l’Alaska è stato “chiamato” per i repubblicani, quindi il tycoon è arrivato a quota 279. (agg. di Silvana Palazzo)
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DONALD TRUMP È IL 47ESIMO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI: I RISULTATI DELLE ELEZIONI USA 2024 CON LA SCONFITTA ENORME DI KAMALA HARRIS
Si pensava fosse una lunghissima maratona verso i risultati finali e invece le Elezioni Presidenziali Usa 2024 hanno visto subito un netto vincitore: Donald Trump è il 47esimo Presidente degli Stati Uniti d’America, non solo perché si è autoproclamato vincitore con il discorso elettorale della vittoria poco dopo le ore 8 in Italia ma perché i numeri in arrivo dalla lunga diretta elettorale notturna sono schiaccianti. Sebbene il “decision desk” dei vari network Usa sia arrivato quando Trump aveva appena conquistato 266 Grandi elettori sui 270 necessari per essere eletto Presidente, i risultati bassissimi dei Dem (appena 205 Grandi elettori) e lo svantaggio negli exit poll di svariati Stati che mancano allo spoglio finale hanno portato all’impossibilità di una rimonta della vicepresidente uscente degli Stati Uniti.
Kamala Harris ha detto che non parlerà oggi (giornata americana, ndr) e per il momento non ha ancora riconosciuto la vittoria di Trump – «Ci sono ancora voti da contare e Stati che non sono stati assegnati. Non sentirete la vicepresidente stasera, la sentirete domani, quando parlerà al paese», ha spiegato il co-presiente della sua campagna elettorale, Cedric Richmond. Vincendo però praticamente tutti gli Swing States in bilico in queste Elezioni Usa, Trump supera ogni attesa e sbaraglia la concorrenza: decisiva la vittoria in Pennsylvania con i suoi 19 Grandi elettori in uno Stato che in passato era quasi sempre stato a dominio Dem. La “Rust Belt”, ovvero Georgia, Michigan e appunto Pennsylvania, ha voltato le spalle a Kamala Harris e ai Democratici dopo l’amministrazione Biden degli ultimi 4 anni: così come la Sun Belt (Arizona, Georgia, North Carolina) è rimasta fedele a Trump, con lo spostamento di voti generale che non ha visto praticamente in nessun territorio una crescita netta dei Democratici rispetto alle Elezioni Usa di quattro anni fa.
«Sarà davvero un’età dell’oro per l’America. E’ una vittoria magnifica per il popolo americano, ci consente di rendere l’America grande di nuovo»: il discorso della vittoria di Donald Trump è un trionfo di retorica e di rivalsa, per una vittoria oggettivamente inattesa ed enorme nei risultati in proiezione. Ispanici nettamente a favore di Trump, così come la minoranza musulmana, ma anche negli afroamericani la scelta per Harris non è stata così netta, perdendo nella roccaforte di Philadelphia dove pure la leader Dem aveva chiuso la campagna elettorale. Trump avanti anche nel voto popolare (51% contro 47%) con una proiezione finale che viene data attorno a 301 Grandi elettori per i Repubblicani: «Non inizierò guerre ma le fermerò», ha subito detto il nuovo Presidente, volendo marcare una netta differenza con il suo predecessore alla Casa Bianca.
+++ LA NOTTE PRIMA DEI RISULTATI FINALI +++
LA LUNGA DIRETTA VERSO I RISULTATI DELLE ELEZIONI PRESIDENZIALI USA 2024: COSA PUÒ SUCCEDE OGGI
Lo si sapeva fin dalla vigilia e la conferma è giunta con i primi exit poll e seggi scrutinati: per avere risultati ufficiali e certi sulle Elezioni Usa 2024 servirà tempo e non è detto che si possa giungere già oggi con chiarezza ad un “decision desk” nazionale sul nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America. La lunga campagna elettorale e l’intensa diretta di ieri dai seggi americani – tenuto conto che 82 milioni di elettori avevano già scelto l’opzione del voto anticipato o per posta – porteranno ad un testa a testa frenetico tra Donald Trump e Kamala Harris, i due candidati Presidente rispettivamente del Partito Repubblicano e del Partito Democratico.
La lunga notte elettorale proseguirà con lo spoglio dei risultati prima in presenza e poi con quelli via posta in tutti i 50 Stati al voto: dopo la chiusura dei seggi alle ore 7 del mattino (italiano) in Alaska l’America intera avrà concluso le operazioni di voto e si concentrerà sui risultati in arrivo con exit poll e proiezioni dai vari Stati “chiave” e dagli Safe States delle rispettive roccaforti Repubblicane e Democratiche. Tutto dipenderà – se verranno rispettate le tradizioni elettorali degli Stati pro-Trump e pro-Harris – sullo scarto effettivo di voti che si avrà nei 7 “battlegrounds States”, ovvero Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Georgia, North Carolina, Nevada e Arizona: se lo scarto sarà minimo, occorrerà attendere molto tempo, anche più di un giorno, prima di avere un dato certo (tenendo conto che proprio in questi Stati potrebbero scattare eventuali ricorsi per riconteggi dai team legali già schierati da Dem e GOP). Lo stesso Donald Trump dopo aver votato a Palm Beach ieri ha spiegato che per i risultati delle Elezioni Presidenziali Usa occorrerà attendere con pazienza in quanto potrebbe essere una lunga attesa fino a dati concreti: allo stesso tempo, ha già denunciato presunti brogli in Michigan e Pennsylvania, scatenando la reazione contrariata dei vertici Democratici.
DONALD TRUMP O KAMALA HARRIS NUOVO PRESIDENTE USA: OCCHI PUNTATI SUGLI STATI CHIAVE DOPO GLI EXIT POLL
Al netto dei risultati che arriveranno man mano durante la giornata di oggi, le Elezioni Usa 2024 potrebbero risolversi “rapidamente” per i due candidati in casistiche piuttosto particolare: Kamala Harris potrebbe divenire nuovo Presidente degli Stati Uniti se riuscisse a conquistare i tre Stati della Rust Belt, ovvero Wisconsin, Michigan e Pennsylvania ma risulta impresa difficile sia per gli exit poll in arrivo e sia per la tradizione rurale in alcune contee che potrebbero manifestare un voto di protesta contro la gestione non brillante dell’agenda Biden-Harris sui temi economici dei lavoratori.
Trump di contro per vincere dovrebbe riuscire a “sfilare” almeno la Pennsylvania e confermare il vantaggio in Arizona e North Carolina: i Repubblicani avrebbero bisogno dell’intera Sun Belt (Arizona, Georgia, North Carolina) e almeno uno degli Stati a nord un tempo continuamente democratici e ora in bilico proprio per la forte delusione per gli ultimi anni di amministrazione Biden. Dagli exit poll fino ai risultati effettivi seggio per seggio, gli occhi puntati sono ovviamente sugli Swing States per i 93 Grandi elettori complessivi che assegnano i 7 Stati in bilico: come noto, il sistema elettorale americano prevede l’elezione di 540 voti elettorali (Grandi elettori) che andranno poi ad eleggere direttamente il Presidente degli Stati Uniti il prossimo dicembre 2024. Trump o Kamala Harris devono conquistare almeno 270 delegati per poter avere la certezza di governare la Casa Bianca per i prossimi 4 anni.
QUANTO TEMPO SERVIRÀ PER I RISULTATI ELEZIONI USA 2024 E QUALI TAPPE VERSO L’INAUGURATION DAY
Dopo l’Election Day del 5 novembre, i risultati in corso d’opera sulle Elezioni Presidenziali Usa 2024 – al netto di quando e se saranno definitivi in tempi rapidi – porteranno ad un lungo iter istituzionale che solo nel gennaio 2025 porterà al giuramento del 47esimo Presidente degli Stati Uniti d’America: se tutto andrà come previsto con un vincitore deciso senza ricorsi o riconsegni, il 17 dicembre 2024 i 540 Grandi elettori americani sono chiamati a votare per il Presidente e il vicepresidente rispettando il voto nei loro singoli Stati (con incontri nelle rispettive 50 Capitali statali). Il voto è libero ma storicamente sono pochissimi i casi di Grandi elettori “infedeli” che hanno modificato l’indicazione iniziale data dall’elettorato del loro Stato di provenienza.
I certificati sigillati dei voti espressi dai Grandi elettri vengono inviati al Presidente del Senato il quale entro il 3 gennaio 2025 li invierà al Congresso per il giuramento conclusivo: il 6 gennaio è poi prevista la riunione del Congresso – quella che 4 anni fa vide l’assalto indegno di Capitol Hill – dove si conteranno e certificheranno i voti elettorali, con la possibilità che i delegati possono obiettare le votazioni con successiva discussione in entrambe le Camere del Congresso. Alla fine, se tutto l’iter viene completato regolamento, il 20 gennaio 2025 si terrà l’Inauguration Day con il nuovo Presidente e vicepresidente (Kamala Harris-Tim Walz per i Dem; Donald Trump e J.D. Vance per i Repubblicani) chiamati a giurare al Capitol dando il via ufficialmente alla legislatura 2024-2029.