VENEZUELA NEL CAOS: I RISULTATI DELLE ELEZIONI 2024 CONFERMANO MADURO PRESIDENTE MA L’OPPOSIZIONE GRIDA ALLO SCANDALO BROGLI
«Hasta la Victoria…siempre (o quasi, ndr)»: Nicolas Maduro è stato rieletto Presidente dopo i risultati notturni delle Elezioni Venezuela 2024 ma il 51% scarno con cui avrebbe battuto lo sfidante 74enne Edmundo Gonzalez Urrutia si sta prestando a proteste e scenari contro un regime chavista che ancora una volta non intende “mollare” il potere. Il fatto di aver evocato un «bagno di sangue» qualora non avesse vinto già doveva far presagire il clima attorno a cui si sono celebrate queste Elezioni Presidenziali 2024: arresti, pressioni, “esili politici”, fino alla leader dell’opposizione María Corina Machado a cui è stato impedito di presentarsi alle urne come candidata, lanciando così il meno carismatico (e conosciuto) Urrutia a sfidare il Presidente in corsa per il terzo mandato.
È finita – per il momento – con degli Instant poll che davano la netta vittoria con oltre il 70% agli anti-chavisti mentre i risultati “reali” diverse ore dopo hanno letteralmente ribaltato la situazione: «il presidente uscente, Nicolas Maduro, ha ottenuto 5.150.092 voti, ovvero il 51,2%, mentre il suo diretto avversario, Edmundo Gonzalez Urrutia 4.445.978, ovvero il 44,02%», è quanto comunicato dal Comitato Nazionale Elettorale stamattina con l’80% delle schede scrutinate. Quanto basta per l’annuncio di Maduro di aver rivinto le Elezioni in Venezuela per la terza volta consecutiva, prolungando il regime socialista iniziato da Chavez a cavallo del nuovo millennio.
Il Cne ha denunciato «un’aggressione al sistema che ha causato ritardi», rispondendo alle critiche piovute immediate da tutte le opposizioni di Maduro: «Lo denuncio con le prove in mano – ha affermato l’ex parlamentare di Plataforma unitaria democratica, Delsa Solorzano, sui social -. Stanno ritardando la trasmissione dei dati al centro di computazione e la pubblicazione dei verbali. C’è un numero significativo di seggi elettorali da cui vengono allontanati i nostri testimoni e altri in cui si rifiutano di trasmettere i risultati della scheda di conteggio». Di fatto vi sarebbero stato diversi seggi elettorali in cui si rifiutavano di trasmettere i risultati dei conteggi, salvo poi “magicamente” al termine dello scrutinio comunicare la maggioranza di voti pro-Maduro. «Abbiamo vinto noi con il 70% dei voti, lotteremo per far prevalere la verità», attacca Machado sostenendo che il nuovo Presidente eletto sia l’ambasciatore Urrutia, nonostante Maduro dica e sostenga il contrario.
RISULTATI ELEZIONI VENEZUELA NON TORNANO, IL MONDO SI SPACCA SUL RICONOSCIMENTO DI MADURO: COSA STA SUCCEDENDO
«Non ci sono riusciti con le sanzioni, con l’aggressione, con la minaccia. Non ce l’hanno fatta ora e non ce la faranno mai con la dignità del popolo del Venezuela. Il fascismo in Venezuela, la terra di Bolivar e Chavez, non passerà»: così nel suo primo discorso al terzo mandato come presidente, Nicolas Maduro risponde alle accuse di brogli per dei risultati così in bilico che qualche “dubbio” sulla regolarità dei conteggi verrebbe anche al più ideologico degli osservatori. «Abbiamo subito un attacco massivo hacker al centro del Consiglio elettorale. Sappiamo chi lo ha fatto. Lo hanno fatto perché volevano impedire che il popolo del Venezuela avesse il suo risultato ufficiale. Per poter gridare quello che avevano preparato, ‘gridare alla frode’», ribadisce Maduro indicando indirettamente negli Stati Uniti (e nei Paesi latinoamericani a rimorchio) gli eterni nemici del socialismo madurista.
Vi sono però dei piccoli “dettagli” che vanno espressi per capire il quadro generale di queste Elezioni Presidenziali Venezuela 2024: primo tra tutti, nella comunicazione dei risultati stamattina il conteggio finale delle percentuale raggiunge il 132,2%, e non il 100% come matematica impone. Maduro al 51,2% avrebbe battuto Urrutia al 44,2%, ma la somma con tutti gli altri partiti presenti arriva appunto ben oltre quota 100, e così come vi sarebbero addirittura gli altri 8 partiti in corsa per le Elezioni che hanno tutti il medesimo risultato, ovvero il 4,6%. Il Presidente parla di “attacco hacker”, le opposizioni ritengono che invece il clima di pressioni e condizionamento della realtà in Venezuela sia stato confermato anche in sede elettorale.
Maria Corina Machado ha appena esortato l’esercito ad intervenire per far rispettare la sovranità del popolo, di fatto auspicandosi un golpe contro il regime di Maduro: «le Forze Armate Nazionali Bolivariane (FANB) devono far rispettare la sovranità popolare espressa nelle elezioni in cui ha vinto il candidato del più grande blocco anti-chavista, Edmundo González Urrutia». Non solo, la leader del PUD lancia un appello alla comunità internazionale affinché vigili per far riconteggiare i risultati del voto del 28 luglio 2024: «Abbiamo serie preoccupazioni che il risultato annunciato non rifletta la volontà o i voti del popolo venezuelano», ha commentato il Segretario di Stato americano Anthony Blinken non riconoscendo per il momento la vittoria di Maduro alle Elezioni in Venezuela. Con gli Usa si sono schierati anche Perù, Costa Rica, Cile (con Boric socialista ma critico contro Maduro) e Argentina, con il Presidente Milei che ha aggiunto «serve un intervento delle forze armate a difesa della democrazia, fuori il dittatore Maduro!». Anche l’Unione Europea al momento non intende riconoscere i risultati finali, mentre la Russia si pone al contrario in appoggio a Maduro: «Le elezioni presidenziali in Venezuela sono affidabili», ha detto l’ambasciatore russo a Caracas, Sergei Melik-Bagdasarov.