NIENTE ELETTI IN UE PER STATI UNITI D’EUROPA: LISTA SOTTO SBARRAMENTO, LE PREFERENZE
La lista Stati Uniti d’Europa non avrà eletti nel prossimo Parlamento Ue in quanto nei risultati delle Elezioni Europee 2024 rimane “tagliata” dallo sbarramento fissato al 4% dalla legge elettorale proporzionale. Il “sogno” europeista della lista che unisce Italia Viva e PiùEuropa finisce così con un 3,75% di preferenze raccolte (frutto di 856mila voti registrati), non bastevoli a superare la soglia del 4%. Fin dagli exit poll i risultati mostrati non sembravano entusiasmanti per Matteo Renzi e Emma Bonino, ma Stati Uniti d’Europa (SUE) era comunque dato tra il 3 e il 6%, quindi in teoria con speranze di eleggere seggi. Col passare dello spoglio e ormai il 98% delle sezioni scrutinate, quel “sogno” si è infranto.
Con lo sbarramento attivo, i seggi che SUE avrebbe preso vengono distribuiti sulle altre liste: nello specifico, come riportano i calcoli di YouTrend sui risultati delle Europee 2024, sarebbero stati tre i seggi conquistati da Stati Uniti d’Europa qualora avesse superato il 4%. Quei tre europarlamentari eletti invece andranno al Pd nella circoscrizione Centro, ancora al Pd nel Sud e alla Lega nel Nord Ovest. «È andata male», ha commentato su X il leader di Stati Uniti d’Europa, Matteo Renzi: niente eletti, «rimasti fuori per pochissimo dal Parlamento Europeo […] Sul risultato italiano pesa l’assurda rottura del Terzo Polo: potevamo avere sette parlamentari europei riformisti, insieme. E invece sono zero. Che follia».
A livello di preferenze, Renzi ottiene quasi 59mila voti nel Nord Ovest davanti alle 40mila di Bonino e le 13mila di Paita: nel Nord-Est, è Soldo con 10mila preferenze la più votata, al Centro è invece ancora Renzi con 51mila voti; per le Isole il senatore non eletto in parlamento Ue ottiene 15mila preferenze, al Sud infine sono ben 60mila i voti davanti ai 40mila di Maraio e Caputo. Ma tutte queste preferenze non bastano per eleggere eletti: SUE resta fuori dal Parlamento Ue. (Agg di Niccolò Magnani) Dirette: Elezioni Ue in Italia e all’estero – Regionali Piemonte – Comunali capoluoghi e province. Risultati Europee: Stati Ue – voti Ue – seggi Ue – partiti Ue – voti Italia – seggi Italia – partiti Italia
CANDIDATI STATI UNITI PER L’EUROPA ALLE ELEZIONI EUROPEE 2024: TUTTI I NOMI PER IL PARLAMENTO UE
L’attesa è tanta per scoprire i risultati definitivi delle Elezioni Europee 2024 e in molti non vedono l’ora di conoscere i nomi degli eletti e dei futuri parlamentari che si sono aggiudicati un posto al prossimo Parlamento Ue. È quanto sta accadendo anche all’interno di Stati Uniti d’Europa, lista nata da +Europa di Emma Bonino che si è presentata per la prima volta di fronte agli elettori. L’obiettivo è quello di collezionare il maggior numero di voti, con la speranza magari di ottenere anche qualche seggio. Ma soprattutto di fare conoscere la propria causa: gli esponenti infatti credono che l’Ue debba diventare una Federazione Europea, con un Governo responsabile di fronte al Parlamento e delle politiche unitarie.
I nomi altisonanti tra i candidati verso i risultati di Stati Uniti d’Europa alle Elezioni Europee 2024 non sono pochi. Oltre a Emma Bonino stessa, tra gli altri particolarmente conosciuti ci sono Matteo Renzi, Alessandro Cecchi Paone e Fabrizio Micari. Non mancano insomma le personalità esperte, ma anche quelle che rappresentano una novità nel panorama politico e hanno deciso di sposare la causa della lista emergente che si inserisce all’interno di Renew Europe, il gruppo politico liberale al Parlamento Ue. In attesa di conoscere gli eventuali seggi effettivi conquistati, ecco tutti i possibili europarlamentari suddivisi nelle 5 Circoscrizioni nazionali:
– Nord Ovest: Emma Bonino, Gianfranco Librandi, Raffaella Paita detta Lella, Marco Taradash, Paolo Giovanni Micheli detto Paolo Micheli, Alessandro Cecchi Paone detto Cecchi detto Pavone, Patrizia De Grazia, Enrica Cattaneo, Nadia Gallo, Maria Mikaelyan, Vittorio Barazzotto, Matteo Di Maio, Federico Rossi, Simona Emanuela Anna Carolina Viola, Luca Perego, Davide Falteri, Daria De Luca. Alessandra Franzi, Antonella Soldo, Matteo Renzi.
– Nord Est: Graham Robert Watson, Antonella Soldo, Giulia Pigoni, Davide Bendinelli, Gabriella Chiellino, Muharem Saljihu detto Marco, Maria Laura Moretti, Giorgio Pasetto, Francesco Bragagni, Marina Sorina, Luigi Giordani, Fabio Valcanover, Aurora Pezzuto, Nicola Cesari, Kateryna Shmorhay detta Katya.
– Centro: Giovanni Domenico Caiazza detto Giandomenico Caiazza, Emma Bonino, Marietta Tidei, Eric József, Emanuela Pistoia, Rosa Maria Di Giorgi, Olga Surinova, Gerardo Stefanelli detto Stefano, Gianluca Carlo Misuraca, Silvia Bertolucci, Manuela Albertella, Giuseppina Bonaviri, Francesco Cappelletti, Tiziano Busca, Matteo Renzi.
– Sud: Vincenzo Maraio detto Enzo, Manuela Zambrano, Nicola Caputo, Alessandrina Lonardo Mastella detta Sandra Mastella, Teresa Bellanova, Caterina Miraglia, Alfonso Maria Gallo, Emanuela Pistoia, Massimiliano Stellato, Stefano Mascaro, Adriano Pasculli De Angelis detto Pasculli, Giovanna Catacchio, Giuseppe Varacalli detto Pino, Filomena Greco, Antonio Rubino, Eleonora Stomeo detta Claudia, Annunziata Paese detta Nunzia, Matteo Renzi.
– Isole: Rita Bernardini, Francesco Concetto Calanna, Fabrizio Micari, Valentina Falletta, Pietrina Putzolu, Luca Ballatore, Carola Politi, Matteo Renzi.
SEGGI ELETTI E PREFERENZE STATI UNITI D’EUROPA NELLE EUROPEE 2019
Come anticipato, Stati Uniti d’Europa partecipa per la prima volta alle Elezioni Europee 2024, per cui non ci sono risultati da confrontare rispetto alla tornata del 2019. In quella occasione, però, era presente il connubio +Europa – Italia in Comune – Partito Democratico d’Europa. Quest’ultimo ottenne 833.443 voti, ovvero il 3,11% delle preferenze. Non furono sufficienti per ottenere dei seggi. È per questo motivo che l’obiettivo questa volta è alzare l’asticella con la nuova lista.
Un’arma in più del partito di Emma Bonino in tal senso è rappresentata questa volta da Matteo Renzi, che all’epoca era ancora un esponente del PD. I dem in quella occasione ottennero il 22,74% delle preferenze, guadagnandosi 19 seggi, dieci in meno rispetto alla Lega. Poi, avvenne la scissione.