Ha vinto “Mayor Pete” Buttigieg le Primarie in Iowa, primo vero appuntamento verso le Elezioni Usa 2020: dopo la bellezza di quasi tre giorni di spoglio e dopo una figuraccia mondiale rimediata dal Partito Democratico americano per il sistema di voto dei Caucus andato in tilt, i delegati guadagnati dal sindaco apertamente gay e stretto amico di Zuckerberg sono 11, gli stessi di Bernie Sanders anche se i voti sono stati leggermente superiori. Una sfida a contesa che potrebbe riproporsi anche su altri Stati col proseguire delle Primarie, sempre in attesa che entri direttamente nell’agone il miliardario ex sindaco di New York Michael Bloomberg. 26,2% per Buttigieg, 26,1% per Sanders, 18,2% per la Warren (5 delegati) e disfatta per Joe Biden che da favorito finisce quarto nei risultati dell’Iowa e non guadagna alcun delegato (salvo colpi di scena in extremis). La Klobuchar finisce quinta con il 12,2% delle preferenze, mentre restano le briciole per gli altri candidati: 1% per Andrew Yang, Tom Steyer allo 0,3%. Ma intanto tutti attendono Bloomberg che ha deciso di debuttare nelle Primarie Usa in California direttamente, puntando a guadagnare i delegati negli Stati giudicati «che contano». Se la strategia pagherà bisognerà almeno attendere la fine marzo per capire chi tra Biden, Sanders, Buttigieg e forse Bloomberg potrà essere il nuovo candidato Dem anti-Trump.



BUTTIGIEG AVANTI SU SANDERS

Basterebbe sapere che dopo due giorni dal voto dei Caucus Iowa – il primo vero appuntamento delle Primarie Usa 2020 verso le Elezioni Presidenziali in autunno – ancora non si hanno i risultati definitivi per comprendere la portata clamorosa del “tilt” in casa Democratici. Il già complesso sistema di voto nei Caucus Dem – una sorta di assemblea politica pubblica con voti ad alzata di mano – è stato di fatto impallinato dal tilt generato nell’app con cui venivano registrati i voti: così la disfatta interna di Joe Biden è passata per un attimo in secondo piano visto il caos che ancora questa mattina si vede con chiarezza dallo spoglio manuale dell’Iowa. A gongolare fin da ieri è Donald Trump che invece ha conquistato tutti i delegati in palio nelle Primarie dei Repubblicani dove il più collaudato sistema di voto segreto ha funzionato senza alcun problema: «se non sanno neanche gestire le loro Primarie figurarsi guidare gli Stati Uniti», ha gioco facile nel commentare il Presidente prima del Discorso sullo Stato dell’Unione che ha mostrato ancora una volta la spaccatura completa del Congresso (che a breve assolverà dall’impeachment il tycoon).



RISULTATI PRIMARIE USA 2020, IL TILT CLAMOROSO IN IOWA

Ma il caos per i risultati Dem non devono oscurare la notizia più importante e a suo modo clamorosa avvenuta nei Caucus in Iowa: in testa c’è infatti Pete Buttigieg (il 26,9% dei voti), seguito da Bernie Sanders e al terzo posto addirittura troviamo Elizabeth Warren e non il “front runner” dichiarato della vigilia, l’ex vicepresidente di Barack Obama, Joe Biden. «Una vittoria stupefacente» ha commentato il sindaco apertamente gay e aperto ai millenials; in realtà i risultati potrebbero vederlo appaiato a Bernie Sanders, il grande favorito della vigilia, ma resta comunque un dato importante per il prosieguo della corsa alle Primarie Dem 2020. «E’ l’inizio della fine di Donald Trump, il presidente più pericoloso della storia Usa, un presidente corrotto, un bugiardo patologico» ha commentato il senatore del Vermont attenendo, come tutti gli altri candidati, l’esito definitivo dei Caucus prima di proiettarsi già alle prossime Primarie in New Hampshire. Joe Biden “ridimensionato” ma non ancora fuori scena rappresenta un vero rebus per i Dem: puntare sul “nuovo” più “estremista” come Sanders? Sul giovane e “schierato” Lgbt Buttigieg o sull’usato sicuro Biden? Ai posteri (e agli elettori) l’ardua sentenza, sempre che il sistema di voto funzioni la prossima volta.

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