Si sono conclusi oggi, martedì 27 settembre 2022, i referendum per l’annessione del Donbass e dei territori occupati alla Russia. Le “consultazioni” hanno superato la soglia del 50% e sono dunque considerati. Come reso noto dalla Tass, nel Donetsk l’affluenza ha raggiunto l’86,89%, nel Luhansk l’83,61 %, nella regione di Kherson il 66,43%, mentre nella regione di Zaporizhzhia il 66,43%.
Per quanto riguarda i risultati del referendum, marea di sì: secondo quanto reso noto dalla Commissione elettorale russa, il 97% degli elettori ai referendum in quattro regioni dell’Ucraina orientale controllate dalle forze russe è favorevole all’annessione dei territori alla Federazione Russa.
Risultati referendum Donbass a Russia: “97% di sì”
Grande soddisfazione in Russia, ma l’esito del referendum non sarà riconosciuto da nessuno. Non è tardata ad arrivare la posizione dell’Ucraina. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha ribadito che l’esito del voto per l’annessione a Mosca dei territori occupati di Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia “non cambierà nulla nella condotta militare del nostro esercito”. Intervenuto in conferenza stampa con l’omologa francese Catherine Colonna, il braccio destro di Zelensky ha spiegato: “Non cambierà nulla nella nostra politica, nella nostra diplomazia e nella nostra condotta sul campo di battaglia”.
L’Ucraina può contare sul sostegno della comunità internazionale. La Nato ha ribadito la sua posizione per voce del segretario generale Jens Stoltenberg: “Ho appena parlato con il presidente Zelensky e ho chiarito che gli alleati della Nato sono incrollabili nel nostro sostegno alla sovranità e al diritto di autodifesa dell’Ucraina: i referendum fasulli indetti dalla Russia non hanno alcuna legittimità e sono una palese violazione del diritto internazionale, queste terre sono dell’Ucraina”. Anche gli Usa hanno commentato le notizie arrivate dal Donbass: “L’occidente non riconoscerà mai i referendum”, parola del segretario di Stato americano, Antony Blinken.