La campagna elettorale è entrata nel vivo e non mancano le polemiche sulle “regole”. L’ultimo caso riguarda Rita Dalla Chiesa. Come vi abbiamo raccontato, la nota conduttrice televisiva ha deciso di accettare la candidatura con Forza Italia, sposando il progetto di Silvio Berlusconi. Ebbene, la Rai ha deciso di fare slittare la fiction sul padre, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso il 3 settembre del 1982 a Palermo.
La prima puntata de “Il nostro generale” sarebbe dovuta andare in onda il prossimo 11 settembre, ma è stata posticipata per la par condicio, legata alla necessità di non favorire nessun candidato. Una decisione non accolta di buon grado da Rita Dalla Chiesa: “Lo trovo profondamente ingiusto, sia per la memoria di mio padre sia per la mia professione”, la sua rabbia ai microfoni di Controcorrente.
Rita Dalla Chiesa candidata, slitta fiction Rai sul padre
Rita Dalla Chiesa ha reagito negativamente alla decisione di posticipare la messa in onda della serie dedicata al padre, in particolare anche per “tutti i carabinieri che l’aspettavano”. L’ex volto di Forum ha rimarcato: “Mi ha fatto sentire in colpa, mi sento colpevole, mi sento a disagio, ogni cosa è buona per attaccarmi in base a mio padre”. Anche diversi esponenti di Forza Italia hanno biasimato lo slittamento de “Il nostro generale”: “È vergognosa la decisione della Rai di rinviare la messa in onda della fiction dedicata al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. L’eroe della lotta alla mafia e al terrorismo trucidato a Palermo quarant’anni fa insieme alla moglie merita ben altro rispetto. Usare pretesti elettorali per rimandare un doveroso tributo da parte del servizio pubblico è davvero incredibile”, le parole di Maurizio Gasparri. Dello stesso tenore il commento dell’azzurro Giorgio Mulè: “Se la Rai non torna sui propri passi dimostrerà di essere fuori da quel perimetro della memoria, della riconoscenza e dei valori che si deve agli eroi che hanno dato la vita a questo Stato”.