Rita Dalla Chiesa è candidata alle Elezioni Politiche 2022 con Forza Italia ed in molti l’hanno criticata per questa scelta, scrivendole delle cattiverie sui social network: “Ci sono quelli che dicono che sfrutto il cognome di mio padre. Dopo 40 anni di lavoro senza raccomandazioni, certe parole feriscono”, ha ammesso in una intervista a La Verità. “Hanno scritto che sono entrata nel partito che ha fatto uccidere mio padre. Non so come spiegarmelo, penso siano persone malate”.



Silvio Berlusconi, leader del Partito, infatti, in passato è stato accusato di avere avuto rapporti con la mafia. La conduttrice, tuttavia, ritiene che queste siano soltanto falsità. “È stato assolto da tutti i processi, sono stanca di ripeterlo. Fino a prima di entrare in politica nessuno lo accusava. Poi, siccome lo temevano per il suo carisma e le sue capacità, improvvisamente lo hanno ritratto come un sostenitore della mafia”.



Rita Dalla Chiesa: “Mai sfruttato cognome di papà”. La scelta di entrare in politica

A convincere Rita Dalla Chiesa a provare una nuova avventura in politica è stato proprio Silvio Berlusconi. “Avevo parlato con Licia Ronzulli e Antonio Tajani, ma quando hanno capito che stavo resistendo, mi ha chiamato lui. Ognuno ha i propri limiti e sa fin dove si può spingere. Non sono una tuttologa”, ha raccontato a La Verità. Già in passato, in tal senso, era stata chiamata da Forza Italia, ma aveva declinato l’invito. Anche Giorgia Meloni l’aveva invitata a candidarsi come sindaco di Roma per Fratelli d’Italia, ma disse di no.



“Questa volta ho accettato perché amo la Puglia (è candidata alla Camera nell’uninominale di Molfetta e come capolista nel proporzionale, ndr) e qualcosa di piccolissimo spero di riuscire a farlo. Poi quando sei avanti negli anni ti vien voglia di metterti in gioco, di non delegare. La politica mi piace, o lo faccio adesso o mai più”, ha concluso.