Attacco choc a Rita Dalla Chiesa. Stavolta la conduttrice, candidata alle elezioni politiche 2022 con Forza Italia, è finita al centro di un manifesto per il quale il Collettivo Offline ha tirato in ballo il padre, Carlo Alberto Dalla Chiesa. Infatti, sui muri di Palermo sono apparsi alcuni manifesti con la foto del generale e la scritta “Scusate, me figghia è na niagghia“. Il significato è il seguente: “Scusate, mia figlia è inutile“. Il riferimento è alla candidatura di Rita Dalla Chiesa con il centrodestra. Di fatto, l’ex volto di Forum si è ritrovata nel mirino di nuovi durissimi attacchi, a pochi giorni dal voto.
A prenderne le difese Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato: “I manifesti affissi per le strade di Palermo accanto a quelli di Totò Riina sono un insulto allo Stato, un oltraggio al generale ‘eroe’ che ha sacrificato la sua intera vita per combattere la mafia, ai figli che hanno sopportato il peso doloroso di tale responsabilità e della perdita del padre“. Licia Ronzulli lamenta una “campagna d’odio” che “ha superato il limite del consentito e dell’umanamente accettabile: la lotta della sinistra si macchia sempre dell’infamia“.
MANIFESTO CONTRO RITA DALLA CHIESA: SILENZIO A SINISTRA
Rita Dalla Chiesa può contare anche sulla solidarietà di Fratelli d’Italia. “Non lasciano in pace neppure i morti. Questi manifesti dei collettivi, affissi a Palermo, sono oltraggiosi e vergognosi oltre che ingiuriosi nei confronti di un uomo di Stato ucciso dalla mafia. La mia solidarietà“, ha dichiarato la vice sindaco di Palermo, Carolina Varchi. Purtroppo il caso è tutt’altro che isolato, perché il Collettivo offline aveva già affisso a Palermo finti manifesti elettorali prendendo di mira candidati di Forza Italia e Nuova Dc. In queste occasioni i cartelloni riportavano le scritte “Forza Mafia” e “Democrazia Collusa”. Ma la figlia dell’ex prefetto di Palermo viene presa di mira dopo quanto accaduto a Renato Schifani, candidato alla presidenza della Regione Sicilia. Nel suo caso, è stato rinominato “Scaglione” come gli inquirenti che indagavano sul sistema Montante. Da sinistra comunque tutto tace: nessuna parola di solidarietà nei confronti di Rita Dalla Chiesa…
Non lasciano in pace neppure i morti. Questi manifesti dei collettivi, affissi a Palermo, sono oltraggiosi e vergognosi oltre che ingiuriosi nei confronti di un uomo di Stato ucciso dalla mafia. La mia solidarietà alla figlia @ritadallachiesa pic.twitter.com/eplzK67Dl2
— Carolina Varchi ?? (@CarolinaVarchi) September 16, 2022