Rita dalla Chiesa torna ancora su quei maledetti e difficili anni delle stragi di mafia e, in particolare, sulla morte del padre, il Generale dalla Chiesa, l’uomo arrivato in Sicilia per risolvere le cose portandosi dietro i suoi uomini, quegli uomini che, a suo dire, non hanno fatto in tempo ad arrivare prima della sua morte. Forse le cose potevano andare diversamente, se la burocrazia non fosse stata così lunga, il Generale avrebbe potuto compiere il suo dovere magari senza perdere la vita, una serie di ma e di forse contro i quali il fratello della nota conduttrice ha lottato a lungo per far venire a galla la verità. A parlarne è lei stessa che ai microfoni de I Lunatici, il programma radio Rai, ha spiegato: “Abbiamo dovuto convivere con una società che da un lato ci era vicina e ci aiutava, ma dall’altro abbiamo dovuto anche con la malavita, con dei mafiosi che continuavano e continuano a sbeffeggiare e delegittimare mio padre. E’ stata una battaglia continua. Mio fratello ha dedicato tutta la sua vita a scoprire cosa fosse davvero successo”.



RITA DALLA CHIESA “IO NON ODIO I MAFIOSI, MI FANNO PENA”

Anche riguardo ai mafiosi Rita dalla Chiesa ha le idee molto chiare. Dopo aver ribadito ancora una volta che il padre è l’unico non siciliano ad essere morto per mano loro, ammette di non odiare i mafiosi ma di provare pena per loro anche se questo non significa che li abbia perdonati per quello che le hanno strappato: “I mafiosi mi fanno pena, sono dei poveracci. Non hanno neuroni. Non li odio. L’odio non fa parte della mia mentalità. Però non perdono. Ricordo tutto e tutti. Non perdono, ma è una cosa diversa dall’odiare”. Sicuramente in lei c’è molto del padre, chi la conosce lo sa bene.

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