In apertura della puntata di stamane di ItaliaSì, l’opinionista Rita Dalla Chiesa ha fatto chiarezza in merito ad un tweet pubblicato ieri dalla stessa, come reazione alla continua uccisione di cani in Cina. Rita ha scritto “e’ peccato mortale volere l’estinzione del popolo cinese?”, e oggi, su Rai Uno, ha spiegato: “C’è un punto interrogativo, si capiva che era una provocazione, era una domanda. Ne abbiamo fin sopra i capelli dei cinesi, fra il coronavirus, la dittatura, la carne dei cani. Sia chiaro, non si vuole generalizzare, ma mi sto riferendo al wet market dove vengono macellati ogni giorno migliaia di cani. Abbiamo fatto tante petizioni e firmato in tutto il mondo, e loro avevano promesso 3 mesi fa che non lo avrebbero più fatto, e quindi eravamo tranquilli e felici. Invece sono tornati a farlo”.
RITA DALLA CHIESA SHOCK: “MI DANNO FASTIDIO I TITOLI AD EFFETTO
E ancora: “Mi danno fastidio i titoli ad effetto, io non ho chiesto l’estinzione della Cina, sarei una pazza. In quel momento lì a vedere quelle immagini mi è venuto di botto, tanto è vero che mi ero anche dimenticato quel tweet, poi ho scoperto che era diventata un caso. E’ forte il tweet ma sono forte anche quelle immagini”. Quindi Dalla Chiesa ha proseguito: “Se loro non hanno capito che fosse un’interrogazione, la differenza la fa il punto di domanda, quando ho visto i cani infilzati… io non mangio nessuna carne, le mie scarpe e borse sono di ecopelle. Io vorrei l’estinzione di questa abitudine, avevano detto che avrebbero smesso di farlo, invece hanno ricominciato. Non ce l’ho con quelli che mangiano la carne, ognuno è libero di fare quello che vuole, ma se vedo il mio Pedro o la mia Lina infilzata io mi sento male. Chiedevo l’estinzione di queste abitudini perchè loro non hanno mantenuto la parola. Io mi sono battuta per anni su questa cosa, e sono coerente con me stessa”.