A “Unomattina Estate” si è parlato di Luciano Rispoli e in studio non poteva certo mancare Rita Forte, colei che dal celebre conduttore calabrese fu scoperta e lanciata. Fu infatti lui a scommettere a occhi chiusi sul suo talento, guidandola e indirizzandola verso la strada del successo. Con un filo di commozione che ancor oggi, a distanza di sei anni dalla scomparsa del presentatore, permea la voce di Rita Forte, quest’ultima lo ha voluto ricordare con le seguenti parole: “Luciano Rispoli è stato il mio pigmalione, la prima persona che ha creduto in me dopo mia madre. Mi ha insegnato tutto e se oggi io sono qui lo devo a ‘zio Luciano'”.
Ma perché Rita Forte chiamava Luciano Rispoli “zio”? “Si tratta di un appellativo che ho coniato io: siccome sono del basso Lazio, nella mia terra per portare rispetto quando non si voleva dare del ‘Lei’ e veniva più spontaneo dare del ‘tu’, si soleva dire ‘zio’ o ‘zia’. Dicendo ‘zio’, riuscivo a dare del ‘tu’ anche a Luciano”.
RITA FORTE: “LUCIANO RISPOLI MI HA INSEGNATO IL RISPETTO CHE BISOGNA AVERE VERSO IL PUBBLICO”
Rita Forte, nel prosieguo del suo intervento a “Unomattina Estate”, ha chiarito che è stato proprio Luciano Rispoli a insegnarle il rispetto che è necessario sempre avere nei confronti del pubblico: “In uno studio televisivo – ha chiarito la cantante – ci conosciamo tutti, possiamo ridere e scherzare tra di noi, ma zio Luciano sottolineava che non bisognava farlo senza coinvolgere il pubblico, che deve sempre comprendere la ragione delle risate. Quando capitava che fossimo inquadrati mentre sorridevamo, Luciano prendeva in mano la situazione e spiegava sempre il perché delle nostre risate a chi ci stava guardando”.
Segni particolari di “zio” Luciano Rispoli? Uno in particolare, evidenziato ancora da Rita Forte: “Quando qualcosa non andava ed era nervoso, si grattava l’orecchio“.