Rita Gaddeo, chi  è la madre di Gianluca Monni, il 19enne ucciso a Orune l’8 maggio 2015 a colpi di fucile da due giovani, Paolo Enrico Pinna e Alberto Cubeddu, poi condannati definitivamente a 20 anni e all’ergastolo. Gianluca Monni, come appurato dalle indagini, era lontano anni luce da ambienti malavitosi e da faide locali, incensurato, era uno studente appassionato e aveva una fidanzata da circa 6 anni, Eleonora. Lei lo vide sotto un lenzuolo subito dopo il delitto, dopo essere salita sullo stesso autobus che avrebbe dovuto portarli a scuola appena due fermate prima di lui.



“Gianluca non usava armi, ma i libri. Aveva un libro in mano quando è stato ammazzato”, ha dichiarato la mamma in aula durante il processo a carico del giovane ritenuto esecutore materiale, Alberto Cubeddu. Quest’ultimo, insieme al cugino Paolo Enrico Pinna, avrebbe assassinato Gianluca Monni per “lavare con il sangue” una umiliazione subita durante una festa nella quale Pinna, allora minorenne, importunò la fidanzata della vittima finendo per essere picchiato. Avrebbe poi minacciato Monni puntandogli una pistola alla testa e infine, coinvolgendo il cugino Cubeddu, lo avrebbe ucciso poche settimane più tardi.



Chi è Rita Gaddeo, madre di Gianluca Monni: “Così ho scoperto che era stato ucciso”

Rita Gaddeo ha ripercorso in tribunale le settimane che hanno preceduto l’omicidio del figlio, Gianluca Monni, assassinato con tre colpi di fucile alla fermata dell’autobus alle 7 del mattino, poco prima di arrivare a scuola. Un delitto sconvolgente avvenuto in pieno centro e davanti a tanti giovani, maturato, secondo gli inquirenti, per una vendetta di Paolo Enrico Pinna.

La donna ha raccontato come ha scoperto della morte del figlio: “Ho ricevuto una chiamata intorno alle 7:15, forse 7:20, non so. Così l’ho saputo“. Una tragedia terribile per una famiglia completamente estranea a situazioni di violenza o a contesti di faida, un orrore indelebile nella comunità locale profondamente scossa dall’uccisione di un giovane studente. “Pinna aveva puntato la pistola in testa a Gianluca durante una festa, dopo aver infastidito la fidanzata. Poi era stato picchiato, questo mi è stato detto“. A quel punto, Pinna sarebbe stato disarmato da qualcuno che gli avrebbe sottratto la pistola per non farla più ritrovare: “Insieme al padre Roberto, era venuto a casa nostra a chiedere la restituzione di quella pistola. Gianluca non sapeva dove fosse, ma loro hanno continuato a chiederla indietro anche successivamente“. Fino all’atroce epilogo.