Rita Levi Montalcini protagonista del docu-film “Illuminate“, il programma  che racconta la storia di alcune donne italiane dalle vite straordinarie e restituirne l’eredità alle nuove generazioni. Nella puntata di martedì 30 giugno 2020 spazio alla vita della scienziata Premio Nobel raccontata per l’occasione dalla voce di Caterina Guzzanti. Il docu-film, prodotto da Anele in collaborazione con Rai Cinema, è diretto da Giacomo Faenza vede Caterina Guzzanti recarsi nella scuola media “Rita Levi Montalcini” di Afragola, provincia di Napoli. Qui la Guzzanti incontra gli studenti di un laboratorio di teatro per una lezione sull’importanza dell’immaginazione, tassello importantissimo non solo nella vita dell’attrice e comica ma anche in quella della grandissima ricercatrice torinese. Un racconto impreziosito anche dalla partecipazione di alcuni amici e personaggio che hanno avuto l’onore di conoscere personalmente il Premio Nobel per la Medicina. Si tratta dei politici Anna Finocchiaro e Romano Prodi, il Presidente della Fondazione EBRI Rita Levi Montalcini Pietro Calissano, la nipote Piera Montalcini, la storica Anna Foa, l’amico ed etologo Enrico Alleva, il fumettista Francesco Mobili, la ricercatrice Paola Tirassa e la giornalista Milena Gabanelli.



Rita Levi Montalcini: dal Premio Nobel al futuro

Il 1986 è un anno importantissimo per Rita Levi Montalcini che viene insignita del Premio Nobel per la Medicina. Una vita dedicata alla scienza e alla ricerca quella della grandissima Rita che durante una delle sue ultime interviste si è ritrovata a parlare proprio del futuro e di come sarebbe potuto cambiare il mondo: “ill cervello arcaico ha salvato l’australopiteco, ma porterà l’homo sapiensall’estinzione. La scienza ha messo in mano all’uomo potenti armi di distruzione. La fine è già alla portata. Supponiamo che tutto vada bene e che per un po’ non ci estinguiamo. Cosa arriva dopo l’homo sapiens?”. Una riflessione quella della ricercatrice torinese che parlando del futuro ha detto: “non sono una futurologa. Posso solo vedere quello che capita oggi. Il passato lo conosco. Il futuro… speriamo”. La Montalcini in vita si è sempre espressa anche sui giovani facendo un’attenta riflessione: “i giovani di oggi si illudono di essere pensanti. Il linguaggio e la comunicazione danno loro l’illusione di stare ragionando. Ma il cervello arcaico, maligno, è anche molto astuto e maschera la propria azione dietro il linguaggio, mimando quella del cervello cognitivo. Bisognerebbe spiegarglielo”. Infine una delle sue frasi simbolo: “Com’è la vita a 100 anni? Il corpo faccia quel che vuole, io sono la mente” che ha segnato buona parte della sua vita come lei stessa ha sempre raccontato: ” quella frase da allora fa parte di me: come una lucina in fondo al cuore che si accende quando ho bisogno di aiuto”.

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