Rita Levi Montalcini, l’unica donna italiana ad aver ricevuto il Nobel in una disciplina scientifica, è tra le protagoniste della puntata “Rai3 per Enzo Biagi: le grandi interviste”, in onda domenica 26 aprile alle 13. Il suo nome è diventato con gli anni sinonimo di intelligenza universale. A quanti è capitato almeno una volta nella vita di rivolgersi in tono canzonatorio, nel bel mezzo di un discorso, con le parole: “E chi sei, Rita Levi Montalcini?”, per sottolineare le vette intellettuali raggiunte in un ragionamento. Ma in pochi conoscono in maniera approfondita la storia della donna che nel 1986 vinse il Premio Nobel per la medicina: un riconoscimento per le ricerche e gli studi che negli anni Cinquanta la portarono a scoprire il fattore di accrescimento della fibra nervosa (nella fattispecie della struttura assonale), noto come NGF. Si trattò di una scoperta di fondamentale importanza per quell’insieme di discipline che oggi chiamiamo neuroscienze e che hanno per oggetto di studio il cervello umano. Nata a Torino nel 1909, gemella di un ingegnere elettrotecnico e di una pittrice, Rita Levi Montalcini convinse il padre a farla studiare e si laureò nel 1936 in Medicina presso l’Università di Torino. Fin dal primo anno di università lavorò, come internista, nell’istituto di Giuseppe Levi, dove conobbe Salvatore Luria e Renato Dulbecco. Tutti e tre, diventati presto amici, vinsero in seguito il Nobel.



RITA LEVI MONTALCINI, CHI ERA LA SCIENZIATA INTERVISTATA DA ENZO BIAGI

Col senno del poi si può dire che le insistenze di Rita Levi Montalcini nei confronti del padre, affinché accettasse di farla studiare, fossero motivate. Quella della scienziata italiana è stata una straordinaria carriera che nemmeno le leggi razziali del 1938 (lei era ebrea) hanno avuto la forza di arginare. Fu negli anni della guerra, costretta a lasciare il Belgio invaso dai tedeschi dove lavorava con Giuseppe Levi, che Rita Levi Montalcini riparò a Torino e iniziò a studiare il sistema nervoso degli embrioni di pollo in un piccolo laboratorio casalingo. Per quanto la sua vita scientifica si sia sviluppata prevalentemente negli Stati Uniti, il legame di Rita Levi Montalcini con l’Italia è stato sempre molto radicato. Tra il 1961 e il 1962 la scienziata creò a Roma un centro di ricerca sull’NGF e nel 1969 fondò e diresse (fino al 1978) l’Istituto di biologia cellulare preso il CNR. Trasferitasi definitivamente in Italia nel 1979, nel 2002 fondò l’EBRI (European Brain Research Institute) nella Capitale. Senatrice a vita a partire dal 2001, Rita Levi Montalcini morì il 30 dicembre del 2012. Una delle sue frasi più celebri dice molto di lei: “Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza”.

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