Rita Pavone tra gli ospiti della nuova puntata di Verissimo Le Storie, il meglio delle interviste realizzate da Silvia Toffanin su Canale 5. La cantante si è raccontata a cuore aperto: dal grande successo alle porte in faccia ricevute durante gli anni ’80 fino alla delusione di Loredana Bertè. In particolare la Pavone ha dichiarato: “negli anni ’80 e ’90 ci ho provato tanto a tornare a Sanremo ma non le ascoltavano neanche le mi canzoni, non mi volevano far lavorare. C’era chi aveva deciso che non ci dovevo essere. Mi è dispiaciuto molto, anche se fortunatamente lavoravo all’estero” – lanciano poi un chiarissimo riferimento a Pippo Baudo.



“Nell’epoca di Baudo non ho mai partecipato ai suoi spettacoli televisivi. Pippo Baudo è un grande professionista, ma come persona umana non esiste, perché gioca sulla vita degli altri” – ha dichiarato la Pavone che, invece, a Sanremo c’è tornata da protagonista nel 2020 con il brano “Resilienza” fortemente voluta da Amadeus. “Quando mi ha chiamata è stata un’emozione bellissima. Amadeus non ha tenuto conto della mia età, ma ha sentito la voce e l’energia. Gli sono profondamente grata” – ha confessato la cantante.



Rita Pavone e la morte del fratello Cesare: “ho sofferto molto”

La partecipazione al Festival di Sanremo 2020 per Rita Pavone è coincisa con un anno davvero difficile dal punto di vista personale. “Ho avuto delle batoste sul piano personale nell’ultimo anno che sono riuscita a superare: la morte di mio fratello minore. Per me è stato un dramma!” – ha rivelato l’artista che ha poi aggiunto – “ho cercato di lottare contro una forma di stanchezza interiore. La musica mi ha tirato fuori da tutto. Ho trovato tante persone che mi vogliono bene e mi sono aggrappata a loro”.



Poi la confessione che non t’aspetti, visto che la Pavone ha parlato della morte del fratello Cesare: “si è ammalato nel luglio 2018 e da lì non mi è più importato di niente. Gli sono rimasta vicino fino alla fine, è scomparso poco tempo fa. Da piccolo aveva avuto la poliomelite, ma per miracolo è guarito. Eravamo poveri, ma molto uniti e dignitosi”. Una morte che l’ha fatto soffrire davvero tanto al punto da dire: “mi sono sentita responsabile per tutta la vita”. Infine sull’amicizia con Loredana Bertè: “non la frequento più, per me è stata una delusione. Avrei apprezzato una telefonata che non c’è stata, ma vivo bene lo stesso”.