La sua voce ha superato i confini nazionali, così come la sua fama: una carriera decennale a suon di musica, tv e cinema. Stiamo parlando di Rita Pavone, icona dello star system italiano e che, in una recente intervista per il Corriere della Sera, ha offerto il suo punto di vista sulle esperienze del passato ed uno sguardo verso il futuro. “Cosa vedo se guardo indietro? Cose bellissime accadute come in una favola; ero una ragazzina che improvvisamente ha scoperto il mondo. La mia formula è sempre stata quella di guardare dritto e non sentirmi mai arrivata: così capisci anche cose che non puoi più fare. Ad esempio, a quasi 79 anni trovo assurdo cantare ‘Viva la pappa col pomodoro’, quindi non la faccio più”.
Sempre pensando alle grandi tappe della propria carriera, Rita Pavone ha raccontato: “Mi sento orgogliosa di aver girato il mondo e aver lavorato in programmi con nomi grandiosi come Barbra Streisand o i Beach Boys… Sono entrata in classifiche importanti, ho fatto quattro Lp negli Stati Uniti, ho avuto successo in Brasile, Inghilterra e anche Cuba”. Fondamentali nella carriera della cantante sono stati anche gli incontri: “Quelli più emozionanti? Ho foto con tutti: Tony Bennett, Paul Anka, le Supremes; poi ho conosciuto Elvis, era bellissimo e anche simpatico, un giovane uomo alla mano”.
Rita Pavone, dalla ‘bocciatura’ ai tormentoni all’amore ‘osteggiato’ per il marito Teddy Reno
Parlando di nuove generazioni, tra tendenze e tormentoni, Rita Pavone – sempre per il Corriere della Sera – ha spiegato: “Dico sempre alle nuove generazioni di non farsi incantare; un tormentone funziona, ma è importante sentire canzoni che rimangono, non si può vivere solo di cose che durano un’estate”. La cantante ha poi aggiunto: “Io non li farei mai, non mi interessano. Sono divertenti, ma non fanno parte del mio istinto vocale e musicale”. RIta Pavone si è poi soffermata sull’album “Gemma e le altre” del 1989 dove spicca un brano dedicato all’amore tra donne: “Ho sempre preceduto gli eventi; bisogna parlare della vita per quello che è e ho voluto raccontare storie di donne, fra cui questa che però ha una fine molto drammatica. Non è giusto, ognuno deve poter amare chi ha voglia di amare. Però io detesto tutte le ostentazioni che sviliscono l’amore, quando vedo i sederi all’aria al Gay Pride non mi piace”.
A proposito della sua visione del Gay Pride, Rita Pavone ha spiegato: “Battaglia per i diritti? Può darsi, ma io sono una boomer e la mia educazione sentimentale era molto diversa: sono arrivata illibata al matrimonio… Oggi è diverso e va bene, però nessuno critichi me”. La cantante non poteva non menzionare anche la sua storia d’amore decennale con suo marito Teddy Reno: “Lui ha 98 anni, è un po’ confuso ma le cose vanno bene; quando ci siamo incontrati era un uomo con una giovane donna, è vero, ma ci siamo sempre capiti in tutto… Dissero che sarebbe durata lo spazio di una canzone; invece è un melodramma, non finisce mai. Anche mio padre era contrario? Fu duro fino alla fine ma cambiò idea col nostro primo figlio. Abbiamo avuto il mondo contro come se stessimo rubando, invece il nostro è stato un bell’incontro”.
Rita Pavone: “La malattia? Volevo smettere, se non l’ho fatto è ‘colpa’ di Renato Zero…”
Verso la conclusione dell’intervista per il Corriere della Sera, Rita Pavone ha raccontato anche di quando fu ad un passo dal ritiro per via della malattia: “Avevo subito un’operazione con due bypass all’aorta che mi aveva spaventato moltissimo. Rimasi intubata per sette giorni, la voce aveva problemi e non mi riconoscevo più”. La cantante ha poi aggiunto: “Se sono tornata è ‘colpa’ di Renato Zero che mi ha invitata a cantare per i suoi 60 anni… Lì ho capito che cantare mi piaceva ancora, mi sono autoprodotta un album e sono rientrata in classifica”.