Rita Pavone a Verissimo di Silvia Toffanin parla della canzone canzone “Niente” presentata a Sanremo 2020 in cui parla di Resilienza: “Ognuno di noi nella propria vita ha momenti in cui sei particolarmente ferito, tutti abbiamo i grande amore che ci ha lasciato o la grande amicizia che si è spezzata, ma in quel momento chiedi aiuto a qualcuno, ma non ti rendi conto che anche loro vivono la stessa cosa”. La Pavone è fiera di questo brano scritto dal figlio che le ha permesso di mostrare la sua anima rock: “Sono sempre stata una rocker internamente, poi la vita discografica ti porta a fare delle scelte che mi hanno regalato una grandissima popolarità”. Sulla recente partecipazione a Sanremo 2020 dice: “E’ stato bellissimo, sono grata ad Amadeus perché non ha guardato l’età, voci strane, pettegolezzi, gossip, ma ha sentito una voce e un’energia”. La cantante ha commentato poi le polemiche sulla sovranità: “spiegatemi cosa significa la parola sovranista? Non so cosa sia, io ho doppio passaporto, vivo in Svizzera da 50 anni, non capisco io che ho delle radici profondamente italiane anche se vivo in un altro paese, amo l’Italia e tutto quello che mi appartiene e io ricordo. Vengo dopo l’immediato dopoguerra, ma amo le mie radici e la parola sovranista qualcuno me lo dovrà spiegare”. La Toffanin parla poi delle polemiche social e sul commento su Greta Thunberg: “non sapevo che lei avesse una malattia, io lo dicevo per l’organizzazione che c’è dietro. E’ una ragazza intelligentissima, ma fa i discorsi che facciamo ognuno di noi, non volevo offenderla, ma di parlare di un’organizzazione mostruosa che c’è alle sue spalle”. Sul finale poi commenta l’amicizia finita con Loredana Bertè: “non direi mai che canta male, chapeau. Ho detto che non la frequenterò più perché doveva chiamarmi in quell’occasione, prendere un telefono e dirmi il perché, vivo bene lo stesso anche senza”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
RITA PAVONE A VERISSIMO PER PARLARE DELLA SUA RESILIENZA
Rita Pavone oggi, sabato 15 febbraio 2020, sarà ospite di Verissimo per raccontarsi a tutto tondo dopo Sanremo 2020, un’esperienza all’insegna delle emozioni. Ora che il Festival è terminato, può tirare le somme di quest’esperienza particolare. L’ultima volta che è salita sul palco dell’Ariston risale infatti a 48 anni fa con la sua Amici mai, ma non come finalista. Un bel cambio di rotta rispetto al debutto avvenuto nel 69 con il brano Zucchero e in coppia con Dik Dik. Adesso Niente (Resilienza 74) non è solo il brano che le ha permesso di piazzarsi al 17° posto, ma di riprovare quelle sensazioni che pensava ormai sopite. “Quando mi ha chiamata è stata un’emozione bellissima”, ha detto del conduttore della rassegna canora a Silvia Toffanin, “Amadeus non ha tenuto conto della mia età, ma ha sentito la voce e l’energia. Gli sono profondamente grata”. Riguardo alla sua recente partecipazione alla kermesse, l’artista ha svelato a Spettacolo News che il suo ritorno è nato quasi per caso: “Non ci pensavo più, è stata una coincidenza. Questa canzone è nata così, mi è piaciuta un sacco […] Ho detto ‘Proviamoci, al massimo saranno 49 anni che non vado a Sanremo’. E invece è andata bene”. A Verissimo invece parlerà di Resilienza, che non rappresenta solo il titolo del brano sanremese, ma anche quel mantra che la Pavone ha adottato per la sua vita, soprattutto dopo aver perso il fratello minore. “Per me è stato un dramma”, ha detto, “ho cercato di lottare contro una forma di stanchezza interiore. La musica mi ha tirato fuori del tutto. Ho trovato tante persone che mi vogliono bene e mi sono aggrappata a loro”.
RITA PAVONE A VERISSIMO DOPO IL FESTIVAL DI SANREMO 2020
Rita Pavone non potrebbe essere più soddisfatta del suo ritorno a Sanremo. “Ci sono stata tre anni fa quando mi hanno dato il premio alla carriera, ma gareggiare, rimettersi in gioco, ti dà molta adrenalina”, dice a Spettacolo News parlando della sua recente esperienza. Il merito è anche del direttore artistico Amadeus, che secondo la cantante ha incarnato bene il suo ruolo: “Ha ascoltato”. Il Festival ha dato a Rita anche la possibilità di incontrare diversi artisti emergenti e giovanissimi, molti dei quali non conosceva affatto. Una delle emozioni più grandi però l’ha vissuta quando è stato fatto il nome del figlio Giorgio Merk Ricordi, autore del brano Niente (Resilienza 74): “Sentire il nome di mio figlio in questa cosa mi ha dato una grande gioia. Sono madre”, ha detto sorridendo. Il pubblico di contro l’ha omaggiata con una standing ovation fin dalla serata di debutto e per la Pavone è chiaro che gli spettatori abbiano notato la sua energia, ma che siano stati catturati anche dal testo della canzone. Facendo un paragone fra il Sanremo del passato e quello del presente, l’artista sottolinea che il concetto chiave in epoca odierna riguarda la libertà. “Uno si denuda… tutte queste cose. E’ folklore, diventa molto più internazionale come mentalità. Prima eravamo più quadrati”, aggiunge, “forse troppo”.