Rita Pavone torna in tv su Rai2 per un’occasione davvero speciale. Si tratta di Woodstock, Rita racconta, un omaggio che la rete diretta da Carlo Freccero ha in programma per martedì 25 giugno in prima serata su Rai2. Il prossimo agosto saranno 50 anni dal festival evento che, nel 1969, radunò più di mezzo a Bethel, una piccola città rurale nello stato di New York. Si tratta di uno degli eventi musicali che hanno segnato la storia della musica: tre giorni di pace e musica rock. A presentare e raccontare questo evento Carlo Freccero ha scelto la piccola, ma grandissima Rita che a Repubblica ha raccontato: “sono felice che il direttore di Rai2 Carlo Freccero abbia pensato a me, vuol dire che ha capito il mio spirito”.



Rita Pavone: “Woodstock fu una celebrazione della vita”

Durante la serata evento “Woodstock, Rita racconta” saranno riproposte ai telespettatori alcune delle più belle esibizioni del festival che videro alternarsi sul palcoscenico veri miti della musica mondiale. Da Jimi Hendrix a Janis Joplin, da Joe Cocker ai The Who e tantissimi altri. Nel 1969, anno del festival – evento, Rita Pavone ricorda dalle pagine di Repubblica: “ero a Londra per dare il cognome a mio figlio”, ma quel concerto non l’ha mai dimenticato. “Mi emozionò moltissimo il fatto che nonostante avesse raccolto mezzo milione di persone, forse di più, non ci sia stato un atto violento, anzi sono nati amori e tanti bambini. La musica ha coronato quella parte importante della vita. Woodstock fu una celebrazione della vita, della voglia di stare insieme e condividere le stesse emozioni: un evento irripetibile” ha detto la cantante.



Rita Pavone: “La paura domina la nostra vita”

La cantante di “Datemi un martello” e “Cuore” parlando dell’evento di Woodstock ha precisato come oggi la paura domini le nostre vite. “È triste che non si sia potuto fare il concerto celebrativo” ha detto Rita Pavone a Repubblica sottolineando: “non sa quanto mi dispiace per il futuro che verrà. Non per me, la mia vita l’ho vissuta – compirò 74 anni ad agosto – ma per i miei figli e le generazioni che verranno”. Oggi, infatti, si vive in un clima di odio esasperato anche dai social dove tantissimi leoni di tastiere sono pronti a scrivere le peggiori cattiverie. Rita non è immune di questo gioco al massacro: “scrivo ‘Oggi è una bellissima giornata’ e ti rispondono ‘Chissenefrega’. Scrivo di pancia, i miei figli mi rimproverano: devi pensarci mamma. Puoi condividere un’emozione o fare una considerazione che può essere giusta. Solo perché ti sto sulle palle non è detto che quello che ho scritto sia sbagliato. C’è gente con i paraocchi, chi non vuol capire non capirà mai e non ti lascia opportunità di esprimerti. Poi diciamo la verità, i tweet sono brevi non puoi mai spiegare bene cosa hai in testa”

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