Un recente studio reso noto su Le Monde ha spiegato i vantaggi del ritardo nel taglio del cordone ombelicale nei bimbi appena nati. E questa conclusione dispiegherebbe maggiori vantaggi soprattutto sui prematuri, riducendone la mortalità. In passato si pensava che, subito dopo il parto, il cordone ombelicale dovesse essere immediatamente reciso. Questa prassi si fondava su alcune credenze secondo cui il taglio era necessario per eliminare ogni ostacolo al distacco della placenta e al primo pianto del bambino.
Tuttavia negli ultimi anni si è assistito ad un’inversione di rotta sulla base di una nuova constatazione: questo organo, che fornisce ossigeno, nutrienti e acqua al feto durante tutta la gravidanza e consente di eliminare i rifiuti, si rivela utile anche dopo la nascita. Gli scambi tra mamma e neonato continuano per cinque o dieci minuti, garantendo al neonato un apporto di ossigeno, emoglobina, e quindi ferro, e cellule staminali prima di interrompersi naturalmente. Inoltre, “se si taglia il cordone prima che il bambino respiri, si ostacola la transizione fisiologica della circolazione del sangue, il che può portare a un rallentamento del cuore“. Questo è quanto spiega Elsa Kermorvant, capo del servizio di pediatria e rianimazione neonatale presso l’ospedale Necker (AP-HP, Parigi).
RITARDATO TAGLIO CORDONE OMBELICALE: I BENEFICI PER I NATI PREMATURI
Se già in condizioni normali sono cambiate le direttive sanitarie sulle tempistiche entro cui procedere al taglio del cordone ombelicale (il Comitato di collegamento internazionale sulla rianimazione (Ilcor) e l’Organizzazione mondiale della sanità hanno infatti fissato la soglia tra uno e tre minuti per ogni neonato che non richiede rianimazione immediata), a maggior ragione i benefici si possono riscontrare sui nati prematuri. “Il clampaggio immediato compromette l’adattamento alla vita extrauterina“, afferma Elsa Kermorvant. Si sa che con un clampaggio ritardato questi neonati richiedono meno trattamenti per l’ipotensione, hanno meno emorragie intracraniche, meno enterocoliti necrotizzanti (necrosi e infiammazione della mucosa intestinale) e hanno una riduzione del rischio di anemia. Tuttavia, le raccomandazioni internazionali sono rimaste prudenti fino ad ora. Due meta-analisi del Consiglio nazionale per la salute e la ricerca medica (NHMRC) dell’Università di Sydney (Australia), pubblicate su The Lancet il 14 novembre, confermano però i benefici.
E questa scoperta assume maggiore importanza se si considera che ogni anno oltre 13 milioni di bambini nascono prematuramente nel mondo. Tra di loro, quasi un milione muore poco dopo la nascita. “Le nostre scoperte costituiscono la migliore prova che aspettare nel tagliare il cordone ombelicale può salvare la vita dei neonati prematuri. Stiamo lavorando con le istanze internazionali affinché questi risultati siano presi in considerazione nelle pratiche“. Questo è quanto ha spiegato Anna Lene Seidler., prima autrice del recente studio. Un punto di vista condiviso, tra l’altro, anche da Elsa Kermorvant, che sottolinea che entrambe le meta-analisi hanno un alto livello di prova.