La notizia del ritiro di Biden dalla corsa elettorale di novembre sta rimbalzando ad una velocità impressionante in ogni parte del mondo e – com’era ampiamente prevedibile – non è passato molto prima della reazione di diversi leader internazionali: ad aprire le danze ci ha pensato la Russia con un commento da parte del portavoce di Putin Dmitry Peskov; ma poco dopo si sono uniti anche il presidente israeliano Isaac Herzog, il britannico Keir Starmer, il tedesco Olaf Scholz e i nostrani Matteo Salvini, Antonio Tajani e Giuseppe Conte. Pacata – giusto per partire dalla Russia – la reazione di Peskov che interpellato sul ritiro di Biden dal canale Telegram Shot si è detto attento a “cosa succederà” nei prossimi mesi.
“Mancano ancora quattro mesi alle elezioni – ha precisato il portavoce di Putin -, un tempo lungo durante il quale molto può cambiare“, ma saltando subito alle conclusioni ha anche sottolineato che “la nostra priorità è raggiungere gli obiettivi [in Ucraina] e non le elezioni negli Stati Uniti”. Meno pacata – invece – la reazione della portavoce del ministro degli Esteri della Russia, Maria Zakharova, che commentando il ritiro di Biden ha suggerito di “aprire un’indagine sulla complicità tra i mass media statunitensi e gli ambienti politici” per capire chi ha “nascosto la reale situazione della sua salute mentale” con l’obiettivo di “manipolare l’opinione pubblica”.
I commenti dei leader internazionali al ritiro di Joe Biden: da Barack Obama a Matteo Salvini
Tutti (prevedibilmente) nel segno del pieno rispetto gli altri commenti internazionali al ritiro di Joe Biden, a partire dall’amico Barack Obama che in un comunicato ha espresso “il mio amore e la gratitudine a Joe e Jill per averci guidati durante questi tempi difficili“; mentre l’inglese Keir Starmer ha porto il suo “rispetto” definendo la decisione del presidente “ciò che ritiene essere il miglior interesse per il popolo americano“, così come Olaf Scholz la ritiene una decisione che “merita riconoscimento” soprattutto perché prima del ritiro “il mio amico Biden ha ottenuto molto: per il suo Paese, per l’Europa e per il mondo intero“.
“Voglio estendere i miei più sentiti ringraziamenti a Joe Biden – scrive, invece, Isaac Herzog – per la sua amicizia e il costante sostegno al popolo israeliano“, definendolo “un vero alleato del popolo ebraico [e] un simbolo del legame indissolubile tra i nostri due popoli“; così come Justin Trudeau – ricordando che “conosco il presidente Biden da anni” – ritiene il ritiro “guidato dal suo amore per il suo paese” e l’ex presidente “un partner dei canadesi e un vero amico“.</
Venendo – infine – ai nostri leader, il primo commento è quello del ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha porto i suoi “migliori auguri” al presidente uscente, definendo anche lui la rinuncia alla corsa di novembre “la scelta giusta per il suo partito e per lo schieramento che ha guidato fino ad oggi“. Poco dopo (poi) Matteo Salvini ha tirato in causa “il grande Trump [che] ha definito Biden ‘il peggior presidente USA della storia’” per chiedere ai suoi follower su Facebook cosa ne pensino del fatto che “ha finalmente annunciato il ritiro alla corsa per la Casa Bianca“; ed – infine – Giuseppe Conte ha definito la rinuncia “un atto di responsabilità verso il suo Paese, i suoi concittadini e anche il suo partito“.