Dove le scuole riaprono i contagi da Coronavirus non crescono: dalla Danimarca alla Germania, questa è l’evidenza che arriva dai numeri dei contagi in quei Paesi in cui le scuole sono già state riaperte e non vi è stata alcuna “impennata” nel numero dei contagiati. Insomma, si avrebbe la conferma del ruolo tutto sommato marginale dei bambini nella diffusione del Coronavirus, che per fortuna colpisce generalmente poco e in modo leggero i più piccoli. Lo scrive il Sole 24 Ore e si potrebbe dunque immaginare anche che sia una sorta di appello all’Italia ad adottare a sua volta politiche più coraggiose.



Ovviamente non dappertutto la situazione è uguale e in Italia può essere corretta una prudenza maggiore che altrove, visto che siamo stati colpiti piuttosto duramente e i contagi restano alti pur se in calo costante, però sembra essere smentito almeno il teorema secondo cui la riapertura delle scuole sarebbe stata una vera e propria “bomba di contagi” per il Coronavirus.



L’esempio estremo è la Svezia, che non ha mai chiuso le sue scuole elementari, seguita dalla Danimarca che le ha riaperte già il 15 aprile, con molte lezioni all’aperto e lavaggio delle mani ogni ora e mezza. La curva del contagio è d’altronde in calo e di conseguenza a Copenaghen proseguono nella loro politica di riaperture, che da lunedì 18 riguarderà almeno parzialmente anche le scuole superiori.

RIAPRIRE LA SCUOLA NON FA AUMENTARE I CONTAGI DA CORONAVIRUS

In Olanda una riapertura almeno parziale di asili e scuole primarie è cominciata lunedì, ma i figli di chi lavora nei settori essenziali e dunque non poteva rimanere a casa hanno continuato ad andare a scuola sempre. In Germania sono già tornati a scuola i maturandi (dal 27 aprile) e tutti gli studenti dell’ultimo anno di ogni ciclo (dal 4 maggio), con modalità definite dai singoli Lander. Il Nord Europa dunque mostra più “coraggio” e d’altronde tutti questi Paesi hano situazioni certamente meno critiche rispetto a quelle di Italia ma anche Spagna, Francia o Regno Unito.



Discorso simile in Norvegia, dove ormai le scuole sono tutte riaperte fino alle medie e restano chiuse solo superiori ed università, mentre in Austria sono già tornati sui banchi gli studenti dell’ultimo anno delle superiori e lunedì lo faranno anche elementari e medie.

Più cautela come accenato in Francia, dove le decisioni saranno prese in ogni singolo dipartimento e comunque c’è la volontà di ripartire, a differenza dell’Italia dove tutto è ormai rimandato a settembre. Un dato ovunque emerge: riaprire le scuole non fa aumentare i contagi.