Tra pochi giorni inizieranno le lezioni. Saranno circa 7 milioni gli studenti che torneranno in classe dopo 3 mesi di vacanza. Il passaggio dallo stop estivo alla ripresa della scuola cambia inevitabilmente orari e ritmi. È quindi importante permettere al corpo di riadattarsi, senza trascurare soprattutto l’importanza del riposo. A sottolinearlo, come riporta l’Ansa, è stato l’Iss, che ha stilato un elenco di consigli proprio in vista della riaperture delle scuole, calibrando le energie nel modo giusto e favorendo la frequenza delle attività scolastiche.
Dormire viene considerato uno dei principali aspetti per garantire non solo una migliore resa in termini di memoria e concentrazione, ma anche per evitare le possibili dipendenze a cui, soprattutto i più giovani, possono essere più esposti. La scarsa qualità del sonno secondo l’Iss aumenterebbe il rischio di sprofondare nelle dipendenze da videogiochi, smartphone e social.
SONNO, LE RACCOMANDAZIONI ISS PER GLI STUDENTI
Gli esperti raccomandano innanzitutto di dormire tra le 9 e le 11 ore se si hanno dai 6 ai 13 anni e tra le 8 e le 10 ore se si ha dai 14 ai 17 anni. Il sonno è fondamentale anche per le ripercussioni sull’umore. Bambini che dormono poco potrebbero infatti essere più scontrosi, irritabili, aggressivi, creando anche difficoltà nel rapportarsi coi compagni e con gli insegnanti.
Un altro elemento su cui l’Iss si è voluta focalizzare riguarda l’alimentazione. Ogni pasto non va trascurato. La colazione ha un ruolo fondamentale e deve cercare di contemplare sempre carboidrati integrali (anche per il pane e le fette biscottate). Molto importante anche il pranzo, come anche gli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio: bisogna preferire la frutta e ridurre al minimo gli zuccheri.
I cibi di cui nutrirsi, per quanto possibile, devono essere salutari in ogni momento della giornata, per assicurare al metabolismo di lavorare nel modo corretto, in modo tale che la produzione degli ormoni regoli correttamente i livelli di glicemia, incidendo su concentrazione e le attività a scuola. Le giovani generazioni sono infatti fragili anche sul fronte delle dipendenze alimentari, le quali si ripercuotono anch’esse sulla qualità del sonno.