IL SONDAGGIO SUL RITORNO DEL NUCLEARE: CRESCONO I CONSENSI, ORA IL 39,7‰ È CONTRARIO ALLE CENTRALI

Gli italiani sembrano aver cambiato rotta rispetto a quel famoso referendum del 1987, dove addirittura l’80% votò contro la localizzazione di ogni centrale nucleare in Italia. Secondo i sondaggi effettuati dall’Istituto Format Research – assieme ai ricercatori Carmen Sina e Samuele Poy dell’Università del Piemonte orientale – cresce l’interesse attorno al tema, tanto da considerare come un possibile futuro di soluzione del problema energetico proprio il ritorno dell’energia nucleare con vere e proprie centrali.



Il sondaggio mostrato su “La Repubblica” vede al momento il 35,5% degli italiani intervistati convinto che serva il ritorno del nucleare, il 24,8% è sostanzialmente neutrale mentre solo il 39,7% è contrario nettamente. Il Paese resta diviso ma non più con una netta maggioranza anti-energia nucleare, e i dati mostrano una crescita importante del consenso, complice probabilmente il tema nuovamente all’attenzione del Governo Meloni che punta dritto ad una soluzione di “nucleare pulito” per far fronte alle tante transizioni energetiche previste nei prossimi decenni.



PARTITI E FASCE D’ETÀ: L’IDENTIKIT DI CHI CREDE NELL’ENERGIA NUCLEARE IN ITALIA

I sondaggi di Format Research provano a costruire una sorta di “identikit” di chi ritiene importante il ritorno del nucleare in Italia: il 44,7% degli uomini si dice a favore, mentre il dato cala al 34,1% tra le donne. Sulle fasce d’età invece sono i più giovani ad essere contrari, mentre dato cresce nettamente tra i 35-44 anni e oltre i 64: i ragazzi della gen-Z solo al 22,6% si dicono favorevoli al nucleare, mentre è 29,4% tra i 25 e i 34 anni, 43,4% fino ai 44enni, 43,3% la generazione tra quaranta e cinquantenni mentre è al 44,7% sopra i 64 anni di età (40% tra i 55 e 64 anni).



Il dato invece per elettori dei partiti, mostra come è soprattutto tra gli elettori di Fratelli d’Italia e Forza Italia che cresce l’interesse e la fiducia nel ritorno delle centrali nucleari: addirittura il 55,9% dei “meloniani” punta in opposizione al risultato del referendum di fine anni Ottanta, mentre gli “azzurri” sono convinti per il 43,1%. In casa Centrodestra, molto più basso l’interesse negli elettori della Lega (30,9% i favorevoli), così come tra Pd e M5s l’elettorato è drasticamente contrario al nucleare, rispettivamente al 25,6% e 19,9%. Resta in generale una competenza e informazione non esattamente perfetta per l’elettorato italiano in merito al tema nucleare: il 38,4% crede che ci siano ancora centrali attive in Italia, il 20% ignora che il combustibile usato dall’energia nucleare è l’uranio e un 4% pensa addirittura che le centrali vadano a petrolio. Da ultimo, secondo i ricercatori del sondaggio emerge come tra i vari intervistati è ampia la consapevolezza del problema sulle scorie nucleari tanto che praticamente «nessuno le vorrebbe» sul proprio territorio.