Il ritorno dell’uomo sulla Luna, stando alle impressioni della Nasa, slitterà almeno di un anno, ergo fino al 2025. A comunicarlo direttamente è stata l’agenzia spaziale a stelle e strisce, che ha specificato come sia necessaria una proroga al programma varato da Donald Trump, ex presidente della nazione, nel quale era stata individuata la scadenza del 2024 per portare a compimento il progetto. Ebbene, questa tempistica non potrà in alcun modo essere rispettata e un nuovo approdo dell’essere umano sul satellite della Terra non potrà avere luogo sicuramente sino al 2025.



A dichiararlo è stato l’ex senatore della Florida Bill Nelson, il quale, come ricordano i media statunitensi, è stato scelto per assumere il comando della Nasa dal presidente Joe Biden proprio all’inizio dell’annata attualmente in corso. Le sue parole hanno fatto rapidamente il giro del mondo e del web, raccogliendo un po’ di delusione tra i fautori dell’iniziativa e gli appassionati, che si auguravano tempistiche significativamente più brevi rispetto a quelle emerse in queste ore.



IL RITORNO DELL’UOMO SULLA LUNA NON POTRÀ AVVENIRE ALMENO SINO AL 2025: LE SPIEGAZIONI UFFICIALI DELLA NASA

Le frasi di Nelson circa il ritardo sulla tabella di marcia nel percorso che dovrà portare al ritorno dell’uomo sulla Luna, come asserivamo precedentemente, stanno facendo discutere il popolo del web e sono state riprese anche dalle agenzie di stampa italiane, non ultima Adnkronos: “Abbiamo perso quasi sette mesi in contenziosi e questo probabilmente rinvierà il primo allunaggio umano almeno al 2025”, ha specificato l’ex senatore.

Quest’ultimo ha in seguito aggiunto che la Nasa dovrà riuscire ad avere contatti più approfonditi con SpaceX (la creatura di Elon Musk scelta dalla Nasa nel mese di aprile per realizzare un lander, ndr), al fine di giungere alla definizione di un calendario preciso e che possa essere rispettato senza ulteriori rinvii. Il numero uno dell’agenzia spaziale ha chiosato dicendo: “Dopo aver analizzato la situazione per 6 mesi, è chiaro che sarà compito della Nasa apportare seri cambiamenti per garantire il successo a lungo termine del programma”.