Nuova normativa europea sul riuso imballaggi, c’è il rischio di gravi penalizzazioni di interi settori con ripercussioni su tutti i risultati già raggiunti in materia di circolarità, che rischiano di essere completamente azzerati. Alcune associazioni europee hanno presentato la richiesta di modifica del testo in Commissione, al fine di tutelarsi dai danni che la legge potrebbe causare. Si è aggiunta al coro di proteste anche Federlegno, sostenendo che in caso di approvazione definitiva, sarebbero colpite aziende e lavoratori, specialmente nel campo industriale del legno per arredo, pannelli, pellet e cassette per alimenti.



Tutti prodotti che attualmente generano fatturati alti, circa 2,7 milioni di euro l’anno e generano posti di lavoro, garantendo uno stipendio a 14mila addetti. Claudio Feltrin, presidente di Federlegno arredo ha dichiarato al Sole 24 Ore che: “Si tratta di un delitto sotto il profilo sostenibilità“, sottolineando anche che in futuro ci sarà grave carenza di materiale, dovuta proprio alle norme sul riuso degli imballaggi poichè gran parte dell’approvvigionamento deriva proprio dalle pratiche di riciclo.



Normativa imballaggi Eu, Federlegno: “Un paradosso che causerà enormi danni economici”

L’industria italiana dell’arredamento in legno e dei pannelli rischia di essere penalizzata gravemente dal nuovo regolamento europeo che impone un riuso dei materiali da imballaggio, riducendo al minimo il riciclo. Federlegno ha avvertito la necessità di lanciare l’allarme, definendo il testo normativo: “Un paradosso, che oltre a creare un grave danno economico, colpirebbe uno dei settori che in tutta Europa risulta essere tra i più virtuosi dell’economia circolare“. Proprio perchè l’utilizzo dei materiali si basa sul riciclo e sono stati fatti ingenti investimenti in merito, oltretutto, spinti dalla stessa Unione Europea che richiedeva un aumento di legno riciclato per aumentare la sostenibilità.



Se dovesse entrare in vigore il provvedimento con il testo attuale infatti, l’impatto negativo sarebbe enorme. In quanto la maggior parte dei prodotti non risulterebbe in linea con le regole. E quindi, non solo si metterebbe a rischio l’approvvigionamento dei materiali, ma si azzererebbero i risultati ottenuti grazie al ciclo virtuoso dello stoccaggio di anidride carbonica, derivato dal riciclaggio.