Rivalutazione pensioni 2025: chi intacca?

La rivalutazione pensioni 2025 quasi sicuramente si baserà su 3 fasce. Secondo le prime stime dell’ISTAT l’adeguamento dovrebbe attenersi attorno all’1,6% e qualora il Governo confermi il metodo passato, le novità includeranno anche altre categorie di pensionati, come ad esempio i residenti all’estero.



La novità contenuta in Manovra 2025 – e non è strutturale – riguarda l’impossibilità di ottenere un incremento per via dell’inflazione (fanno eccezioni le pensioni minime). In ogni caso l’aumento delle minime è davvero irrisorio, visto che si aggira al 2,2% (oltre all’inflazione dell’1%).



Dunque si passerà dagli attuali 614,77€ a 617,89€. Senza nessun intervento in manovra l’assegno sarebbe perfino calato a 604€.

Tabella rivalutazioni all’1,6%

Dato che non ci sono particolarità novità o avvisi sulle rivalutazioni previdenziali, supponiamo si possa tornare a come previsto dalla Legge di Bilancio 2021, prevedendo quanto segue:

  • Rivalutazione al 100% per gli importi entro massimo tre volte il trattamento minimo (1795,82€ lordi e mensili);
  • Rivalutazione al 90% dell’inflazione per gli importi tra le tre volte e massimo le cinque volte il trattamento minimo (rispettivamente 1795,82€ e 2993,04€);
  • Rivalutazione al 75% dell’inflazione per gli importi che superano le cinque volte il trattamento minimo (ovvero più di 2993,04€);

Tali percentuali vengono applicate soltanto ad una parte dell’assegno previdenziale e non all’intero importo. Viene esclusa la rivalutazione sulla parte eccedente il trattamento minimo previdenziale (come previsto dalle fasce sopra indicate).



Tuttavia tra la rivalutazione pension 2025 e il basso indice di inflazione ci si aspetta un incremento davvero molto basso.