Patrick Brown, scienziato del cambiamento climatico, ha spiegato che le principali riviste accademiche del settore pare rifiutino gli articoli che “supportano certe narrazioni” sull’impatto ambientale, favorendo invece la ricerca “distorta” che esalta i pericoli piuttosto che le soluzioni. Come riferito dal Daily Mail, Brown è un docente presso la prestigiosa Johns Hopkins University e dottore in scienze della terra e del clima, ed ha raccontato che gli editori di Nature and Science, considerate fra le riviste scientifiche più prestigiose al mondo, selezionano “articoli sul clima che supportano solamente determinate narrazioni preapprovate”.



A riguardo ha citato un articolo sugli incendi, aggiungendo che “la stampa si concentra così intensamente sul cambiamento climatico come causa principale” degli incendi, omettendo però che l’80% degli stessi roghi venga invece causata dall’uomo. Brown ha citato un articolo dal titolo “Il riscaldamento climatico aumenta il rischio estremo quotidiano di crescita degli incendi in California”, pubblicato su Nature, affermando poi che lo studio “si concentra esclusivamente su come il cambiamento climatico ha influenzato il comportamento estremo degli incendi” e ignora altri fattori chiave.



PATRICK BROWN CONTRO LE RIVISTE SCIENTIFICHE: LA REPLICA DI NATURE

Brown ha quindi spiegato che per veder pubblicare un suo articolo su Nature ha dovuto omettere alcune parti ‘scomode’: “Ho tralasciato tutta la verità per pubblicare il mio documento sul cambiamento climatico – ha detto – sono appena stato pubblicato su Nature perché mi sono attenuto a una narrazione che sapevo sarebbe piaciuta agli editori. Non è così che dovrebbe funzionare la scienza. Sapevo di non dover cercare di quantificare aspetti chiave diversi dal cambiamento climatico nella mia ricerca perché ciò avrebbe diluito la storia che riviste prestigiose come Nature e il suo rivale, Science, vogliono raccontare”, ha scritto ancora Brown, come si legge sul Mail.



Un portavoce di Nature, di risposta, ha rimandato al mittente ogni accusa spiegando che: “tutti i manoscritti presentati vengono considerati in modo indipendente sulla base della qualità e della tempestività della loro scienza. I nostri redattori prendono decisioni basandosi esclusivamente sul fatto che la ricerca soddisfi i nostri criteri di pubblicazione: ricerca scientifica originale (dove le conclusioni sono sufficientemente supportate dalle prove disponibili), di eccezionale importanza scientifica, che raggiunge una conclusione di interesse per un pubblico multidisciplinare. L’omissione intenzionale di fatti e risultati rilevanti per le principali conclusioni di un documento non è considerata la migliore pratica per quanto riguarda i principi accettati di integrità della ricerca”.