RIVOLTA CARCERE TORINO: DISORDINI E PROTESTE

Non si placano i disordini nel carcere di Torino, dove è andata in scena una nuova rivolta nelle ultime ore. I primi allarmi sono sorti nel pomeriggio di Ferragosto, ma poi la tensione è salita e le proteste sono proseguite fino alle due di notte. Il sindacato della polizia penitenziaria Osapp ha ricostruito l’accaduto, spiegando che è scoppiata una rissa tra circa una decina di detenuti al terzo piano del Padiglione B del carcere Lorusso e Cotugno, creando ingenti problemi a livello di gestione, visto che si rifiutavano di entrare nelle rispettive celle.



Uno di loro ha dato fuoco ai materassi, ma fortunatamente il personale è riuscito a domare l’incendio. Nel frattempo, la rivolta carcere Torino si è allargata al Padiglione C, allo stesso piano: qui i detenuti si sono barricati nelle sezioni, rifiutandosi di far ritorno nelle loro celle. Il penitenziario ha riportato diversi e ingenti danni: ad esempio, è andato distrutto il sistema di videosorveglianza, così come gli arredi e i neon che illuminano la dodicesima sezione.



RIVOLTA CARCERE TORINO: IL BILANCIO DEI FERITI

Disordini al Padiglione C sono stati registrati al primo piano, così come al secondo; in quest’ultimo caso i detenuti rivoltosi hanno dato alle fiamme anche diversi oggetti, oltre ai materassi. Il sindacato Osapp ha segnato che i rivoltosi hanno gettato olio sul pavimento per impedire agli agenti di rientrare, usando olio che avevano in cella per cucinare. Il carcere di Torino è stato costretto a richiamare il personale che non era in servizio, ma anche di altre carceri piemontesi.

Oltre a danni, ci sono stati anche feriti in seguito alla rivolta carcere Torino: il bilancio è di un agente, due assistenti, altrettanti vicesovrintendenti, un ispettore di sorveglianza generale aggrediti e feriti, mentre due agenti sono rimasti intossicati per gli incendi divampati nella notte. Il personale del carcere di Torino che è rimasto ferito è stato portato al Cto, con prognosi che variano dai 7 ai 15 giorni.



Leo Beneduci, segretario generale di Osapp, ha spiegato che sono arrivate a 40 le aggressioni quest’anno, mentre i poliziotti feriti sono 50. Per quanto riguarda nello specifico il centro torinese, Beneduci parla di una situazione di «assoluta anarchia e autogestione», in quanto i detenuti rivoltosi stanno comandando e spadroneggiando, appropriandosi di fatto di una zona legale dello Stato italiano.