Una rivolta dei detenuti è scoppiata nel primo pomeriggio odierno nel carcere di Avellino. Un centinaio di persone, come riportato da Adnkronos, hanno preso il controllo di un reparto, quello destinato ai “reati comuni”, minacciando gli agenti della polizia penitenziaria con olio bollente e bastoni. Le motivazioni della protesta sarebbero da ricondurre a delle contestazioni disciplinari attuate nei confronti di due carcerati e ritenute ingiuste.



La situazione è tornata sotto controllo soltanto dopo due ore. La polizia penitenziaria, per placare la rivolta, ha chiesto l’aiuto delle altre forze dell’ordine per portare avanti il protocollo operativo, con il coordinamento di Prefetto e Questore e con la cinturazione dell’area esterna del carcere da parte di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale. Sul posto anche il Procuratore capo Domenico Airoma, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Luigi Bramati, il magistrato di sorveglianza Francesca De Marinis e il Garante Samuele Ciambriello. Dopo le trattative con la direttrice dell’istituto, Concetta Felaco, e con gli agenti, i detenuti sono ritornati spontaneamente nelle loro celle.



Rivolta di detenuti nel carcere di Avellino: numerosi danni all’istituto penitenziario

La rivolta dei detenuti nel carcere di Avellino ha scatenato la rabbia dei sindacati, che hanno sottolineato come la situazione si sarebbe potuta evitare dato che già nei giorni scorsi si erano verificati dei disordini. “L’istituto penitenziario è da tempo fuori controllo. È necessaria l’assegnazione urgente e straordinaria di un contingente del Gom della Polizia Penitenziaria per fronteggiare le criticità operative del reparto irpino”, ha affermato Donato Capece, segretario generale del Sappe.



Ad avere la peggio nella giornata di oggi sono stati alcuni agenti della polizia penitenziaria, che sono rimasti lievemente feriti negli scontri. Nessuno dei detenuti, invece, si è fatto male. Le conseguenze maggiori sono piuttosto quelle al reparto, fortemente danneggiato per quel che concerne arredi e suppellettili.