Non c’è l’accordo sulla ripresa della scuola e ancora una volta viene rinviato l’intero iter almeno di altre 24 ore: stando a quanto riportato dall’Agenzia Ansa, l’attesa Conferenza Stato-Regioni per la discussione delle linee guida del Ministro Azzolina è stata rinviata a domani. Complice la rottura del tavolo sul fronte generale (crisi economica e fondi agli enti locali), anche il mondo scuola non trova pace con linee guida considerate dalle Regioni «del tutto irricevibili. Abbiamo fatto delle controproposte che mi auguro il Ministero possa recepire e ho trovato grande disponibilità del ministro Azzolina», commenta il presidente della Conferenza Stefano Bonaccini. Ancora più critico il n.1 della Lombardia Attilio Fontana, «Sulla scuola il Governo mi lascia perplesso: non prende decisioni, non si assume le responsabilità costituzionali del compito, si limita nell’incertezza ad un confronto con le Regioni». In un messaggio lanciato a tutti i Governatori, il Premier Giuseppe Conte commenta «Lavoriamo per un rientro in aula a settembre per tutti, ma serve ancora un po’ di tempo».



Il Governo prende altro tempo e con il Presidente del Consiglio che in prima battuta ammette «Capisco le preoccupazioni, saremo pronti per consentire ai ragazzi di tornare in classe a settembre». Difesa poi anche la linea Azzolina, con il Premier che conclude il suo appello alla “calma” sul mondo scuola «Stiamo lavorando tutti i giorni per consentire di ritornare in sicurezza a scuola a settembre. Dateci ancora un po’ di tempo. Sull’edilizia scolastica ci sono soldi mai usati, dovremo fare un miracolo. Una nostra norma ha conferito a sindaci e presidenti di province il ruolo di commissari straordinari per poter procedere a tutto con due tranche di 300 milioni più altri 300. Stiamo facendo di tutto».



MAXI PROTESTA CONTRO LINEE GUIDA MIUR

Il mondo della scuola è in rivolta e non è una parola “tanto per dire”: sono 60 le città che oggi ospitano il maxi sciopero di praticamente tutte le principali sigle da sindacati, associazioni genitori, presidi, docenti, studenti e quant’altro. Le linee guida, o quantomeno la bozza del piano Miur, presentate ieri dal Ministro Azzolina sembravano aver avuto come unica conseguenza la bocciatura totale del piano di riaperture delle classi nel prossimo settembre: oggi ci saranno nuovi incontri tra Regioni e Governo per dirimere un piano strutturato da lanciare al più presto ma il clima è tutt’altro che calmo dopo la reazione di tutti i corpi intermedi della scuola in sostanziale bocciatura della Ministra Lucia Azzolina. Ingressi e uscite a turno, classi spezzate in gruppi con alunni di età diverse e poi ancora lezioni di 40 minuti anziché 60, didattica mista (metà in presenza e metà DAD) per gli studenti delle superiori e nessun docente in più.



Il piano non solo non piace ma non viene visto come minimamente utile per avere una chiara idea di come potrà ripartire il mondo scuola, unico in Ue a non avere ancora idea di come sarà strutturato all’arrivo del mese di luglio. Il distanziamento sociale impossibile da praticare, la mancanza di fondi e tempi per le ristrutturazioni ma anche le responsabilità demandata ai singoli dirigenti scolastici: il piano della Azzolina non piace a nessuno e oggi con la maxi protesta in tutte le principali città italiane si avrà un messaggio simbolico importante contro l’operato del Governo sul tema scuola.

RIVOLTA SCUOLA CONTRO AZZOLINA: OGGI ALTRE RIUNIONI CON LE REGIONI

«La leale collaborazione tra Governo e Regioni è stata fondamentale, era l’unica stella polare possibile. Ci si è tenuti per mano e sulla scuola stiamo lavorando così come abbiamo lavorato per i mille dossier precedenti. Oggi c’è una conferenza Stato-Regioni e tra i punti è prevista anche l’adozione delle linee guida per la scuola. Siamo alle battute finali», ha spiegato il Ministro per gli Affari Francesco Boccia intervenendo stamattina ad Agorà su Rai 3. La protesta però resta e dalle 18 di questa sera in tutte le principali piazze d’Italia (da Milano a Roma, da Palermo fino a Bolzano) docenti, studenti e sindacati lanceranno la loro netta contrarierà alle linee guida per la riapertura delle scuole a settembre: «Doveva essere una manifestazione per la riapertura in sicurezza e invece sarà un fiume in piena contro le linee guida. Non si rendono conto del danno enorme che stanno facendo ai ragazzi e di quello che hanno già fatto a molti papà e mamme, improvvisatisi insegnanti e tecnici informatici e, alle volte, persino costretti a lasciare il lavoro», attacca Costanza Margiotta, portavoce del comitato di genitori “Priorità alla Scuola”.

Questa mattina intervenendo all’Ansa il Presidente della Conferenza Stato-Regioni Stefano Bonaccini ha ammesso che quelle linee guida presentate ieri dal Miur «sono sostanzialmente irricevibili», perciò si lavora per una nuova proposta nei prossimi giorni. Chi era stato ancora più duro con il Governo e la Ministra Azzolina erano stati ieri i presidi guidati dal Presidente Antonello Gianelli: «Il Piano scuola non contiene indicazioni operative né definisce livelli minimi di servizio ma si limita ad elencare le possibilità offerte dalla legge sull’autonomia, senza assegnare ulteriori risorse e senza attribuire ai dirigenti la dovuta libertà gestionale».