Gli scienziati tengono aperti gli occhi sull’RNAi, pesticidi “killer” che preoccupano la Francia e nell’Unione Europea. Si tratta di prodotti a base di RNA, chiamati RNAi, per l’interferenza dell’acido ribonucleico, che hanno effetti sull’espressione genica degli insetti parassiti delle colture. Si tratta di una tecnica di “silenziamento genetico” che mira a “inattivare” un particolare gene vitale: dunque, il parassita muore o smette di riprodursi.



Le start-up biotecnologiche e i giganti agrochimici come Bayer, BASF o Syngenta spiegano che questi prodotti hanno una precisione infallibile nel prendere di mira un particolare gene in un particolare parassita. Vengono distribuiti attraverso le piante per produrli da soli o irrorati sulle colture, non avrebbero effetti negativi su altri insetti. Nonostante le rassicurazioni degli imprenditori, diversi studi hanno dimostrato che altre specie che condividono geni simili a quelli dell’insetto bersaglio potrebbero essere colpite e quindi sterminate, come ad esempio api o farfalle. Secondo uno studio pubblicato nel 2017, l’RNAi, che dovrebbe colpire i parassiti, potrebbe anche influenzare i geni delle api mellifere e il silenziamento genetico trasmesso addirittura ad un’intera colonia di api e da una generazione all’altra.



Gli effetti sulla salute umana e sugli altri insetti

Nel 2014, gli scienziati della US Environmental Protection Agency, parlando degli RNAi, hanno ammesso che “la mancanza di conoscenza rende difficile prevedere con certezza se si verificheranno effetti avversi in specie non bersaglio” che potrebbero essere esposte all’RNAi. La Ong Friends of the Earth ha sottolineato che i rischi dei pesticidi RNAi per la salute umana non sono ancora noti. “Dato che solo i genomi di una piccola parte di tutti gli organismi esistenti sono stati sequenziati, sapere con certezza quale organismo possieda probabilmente lo stesso gene del parassita non è facile” spiega anche il biologo britannico Dave Goulson nel suo libro Silent Earth.



Nonostante gli effetti ancora sconosciuti, alcuni di questi pesticidi sono già sul mercato. Negli Stati Uniti è stato autorizzato nel 2017 un insetticida RNAi per distruggere il diabrotico che attacca le radici. La start-up americana GreenLight Biosciences spera di ottenere quest’anno il diritto di commercializzare il prodotto contro lo scarabeo della patata del Colorado, un coleottero che decima i raccolti di patate. GreenLight ha effettuato test all’aperto in Europa: “Un esperimento in campo aperto con un pesticida silenziato geneticamente potrebbe interrompere l’ordine naturale nell’ambiente e sarebbe impossibile controllare l’esposizione delle specie ad esso”, afferma Dana Perls, di Friends of the Earth USA.United.