Robbie Williams svela un retroscena choc: “Mi sono sentito perso e…”

Robbie Williams celebra 25 anni di carriera come solista. In attesa di partire per il tour, il cantante si è raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera. Robbie Williams ha lanciato ad agosto il nuovo singolo Lost e su Twitter aveva spiegato il motivo per cui aveva deciso di scrivere questo brano: “Lost’ parla dei momenti della mia vita in cui mi sono abbandonato a comportamenti sconsiderati… Spero che tutti amiate questa traccia tanto quanto me”. Nell’intervista al Corriere, Robbie Williams approfondisce la tematica dei disturbi mentali e spiega che il testo del brano è autobiografico. Il cantante ha rivelato: “Mi sono sentito perso per la maggior parte del tempo e i miei pensieri sono stati perlopiù “tutto questo è troppo opprimente. Perché mi sento così? Come faccio a smettere? Dove mi trovo? Madre aiutami”. Direi che mi sono sentito così per 20 di questi 25 anni”.

Robbie Williams ha imparato a convivere con il successo anche se ha ammesso di aver sofferto di malattie mentali: “Il problema principale è stato ritrovarsi ad avere una malattia mentale all’interno di un’industria come quella musicale che a sua volta ti provoca problemi mentali (ride). Se avessi fatto il falegname, avrei comunque avuto problemi mentali, ma probabilmente quel settore non è così intenso come passare la vita sotto i riflettori”.

Robbie Williams e il retroscena sui Take That: “Quando ho scoperto che…”

Robbie Williams ha iniziato la sua carriera in gruppo con i Take That. All’epoca, alcuni critici storsero il naso, si parlò di gruppo creato a tavolino, ma il tempo e la storia ha dato ragione ai Take That. I Take That sono stati protagonisti All’epoca, alcuni critici storsero il naso, si parlò di gruppo creato a tavolino, ma il tempo e la storia ha dato ragione ai Take That. Nell’intervista al Corriere della Sera, Robbie Williams ha raccontato un aneddoto legato agli inizi della sua carriera: “Il miglior ricordo è il momento in cui ho scoperto che avrei fatto parte dei Take That e mi sono detto “oddio diventerò famoso”. Non c’è mai più stato un momento in cui mi sia sentito meglio. Poi sono diventato famoso ed è stato una grande m… perché il pensiero di essere famosi è molto più liberatorio, affascinante e inebriante dell’esserlo in sé”.

Poi Robbie Williams aggiunge: “Non so dove ero o quando è stato che mi sono sentito alle stelle, ma so che è successo, so che molte persone hanno scelto di dirmi che ho fatto un buon lavoro e ancora scelgono di dirmelo, amandomi quando sono sul palco, e ciò fa sentire molto potenti, è bellissimo. Molte persone hanno scelto invece di dirmi che mi odiano e disprezzano tutto ciò che rappresento, il che non fa sentire particolarmente bene. Ma mi piace pensare che il primo aspetto possa prevalere sull’altro, se io lo voglio”. E sui prossimi progetti assicura: “Vorrei sforzarmi per realizzare i miei sogni e impegnarmi per cercare di renderli un successo”.