Fratelli d’Italia assicura che dopo le festività il governo Meloni lavorerà all’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia Covid in Italia. C’è fermento intanto alla procura di Bergamo, che starebbe per chiudere le indagini per omicidio colposo ed epidemia colposa per la mancata zona rossa nella Bergamasca e la mancata applicazione del piano pandemico da parte del governo Conte, nel mirino dei pm insieme a ministero della Salute, Cts e amministratori lombardi. L’inchiesta è nata dalle scoperte di Robert Lingard, già consulente dei familiari delle vittime, esperto in Analisi delle politiche pubbliche presso la London School of Economics e l’Università di Oxford. Lui ha raccontato i retroscena della mancata preparazione italiana ai media, lui ha trovato il report dell’ex Oms Francesco Zambon e le autovalutazioni all’Oms e all’Ue, oltre che i verbali Ue del gennaio 2020 che a detta del Giornale «inchiodano l’ex ministro della Salute Roberto Speranza sui tamponi ai cinesi».



Nell’intervista resa al quotidiano fondato da Montanelli spiega che «questi documenti hanno dimostrato la negligenza delle istituzioni italiane e l’impatto che le loro bugie hanno avuto sulla sicurezza nazionale dei partner europei». Robert Lingard ricorda che dal 2017 c’è un piano d’azione Ue che prevede una preparazione ad hoc tramite esercizi di simulazione, seminari, best practises, etc. «Nel Regno Unito le pandemie rientravano tra le minacce piú incombenti già nel 2010. Nei rapporti al Parlamento italiano la pandemia come minaccia non compare fino al 2020».



PIANO PANDEMICO DI SPERANZA NON ANCORA OPERATIVO…

Robert Lingard cita anche un recente rapporto Ue, che oltre a definire il Covid una minaccia Cbrn, chimico-batteriologica-radiologica-nucleare, evidenzia per quanto riguarda l’Italia, come criticità, «l’inadeguato stoccaggio di dispositivi di protezione individuale, persino di quelli a tutela degli operatori di primo soccorso, e l’assenza di un modello strategico di partnership con l’industria privata per la produzione nazionale di mascherine». L’esperto dubita che l’intelligence italiana non abbia fornito una valutazione accurata di ciò che accadeva in Cina e che sia stata sopravvalutata la preparazione italiana. «È più probabile che qualcuno abbia preferito fare orecchie da mercante. Non a caso il Consiglio di Stato ha posto il veto militare sui documenti richiesti da Agi sulla mancata chiusura della Val Seriana».



Peraltro, il piano pandemico nuovo predisposto dall’ex ministro Speranza non è operativo neppure ora che la Cina è travolta nuovamente dal Covid. «Secondo il piano pandemico 2021-2023 la deadline per l’approvvigionamento di Dpi, medicinali e dispositivi medici essenziali è fissata al 2024. Lo stesso vale per il piano di comunicazione del rischio e la realizzazione del sistema di allerta rapida per la comunicazione dei dati. Ad oggi non è ancora stato ratificato il regolamento sanitario internazionale del 2005. Se questa è l’eredità di Speranza…», afferma a Il Giornale. Infine, critica la candidatura di Crisanti, eletto senatore Pd, e di chi è coinvolto nell’inchiesta della procura di Bergamo, perché «Hanno reso strumentalizzabile il grande impegno profuso nelle indagini dalla Procura e dalla Guardia di Finanza». E riguardo le critiche dem al governatore lombardo Attilio Fontana: «Qualcuno aspetta l’ennesima inchiesta per raccattare due voti. Dopo il Qatargate è meglio che il Pd lombardo guardi i suoi panni sporchi».