Roberta Bonasia, accusata di aver mentito sulle serate di Arcore in cambio di denaro, è una “sventurata”. Così l’ha definita l’avvocato Stefano Tizzani, suo difensore nel processo milanese Ruby ter in cui è imputata. Secondo il legale l’ex infermiera e aspirante soubrette va quindi assolta dalle accuse di calunnia nei confronti della parte civile Ambra Battilana e falsa testimonianza “perché il fatto non sussiste”. Il legale ha richiamato l’ordinanza del giudice, accusando che siano state “violate le garanzie difensive e le dichiarazioni rese sono assolutamente inutilizzabili”. Le giovani ospiti di Arcore, secondo l’avvocato, non andavano ascoltate come testimoni, ma come indagate, con la possibilità di non rispondere alle domande dei pm di Milano che in aula vogliono dimostrare che Silvio Berlusconi pagava le testimoni per ottenere il loro silenzio in aula.
Roberta Bonasia viene descritta come “una ragazza dalle umili origini” che nel 2010, partecipando alle selezioni di Miss Piemonte, fu notata da Emilio Fede e poi contattata da Lele Mora, quindi invitata nella villa di Arcore. “Si può dire che allora, citando Manzoni, ‘a sventurata rispose”. Così poi sarebbe diventata tra le preferite del Cavaliere. “La Bonasia ha ricevuto quello che ha ricevuto con grande senso di riconoscenza, non ha chiesto, è sempre rimasta al suo posto”.
ROBERTA BONASIA, “ATTENZIONE MEDIATICA MORBOSA”
L’avvocato di Roberta Bonasia ha spiegato che la sua assistita ha ricevuto bonifici dal marzo 2012 al febbraio 2014, “ben oltre le date in cui sono state rese le sue dichiarazioni”, quindi “non c’è una corrispondenza temporale”, né un nesso causale tra soldi e accusa di silenzio. “Era disoccupata, economicamente in difficoltà e Berlusconi con un sentimento di amicizia decide di aiutarla”, ha dichiarato il legale in aula. Dunque, il leader di Forza Italia le ha garantito un alloggio e 2.500 euro al mese che sono stati versati “in modo trasparente sul suo conto corrente personale, un aiuto trasparente e tracciato, tutto è assolutamente alla luce del sole”. L’avvocato Stefano Tizzani parla di generosità da parte del Cavaliere, che “non si può ricondurre all’ipotesi di reato”.
Ma ha messo in luce anche un altro aspetto, cioè che l’imputata “a tentato invano di preservare la sua reputazione, anche in maniera ingenua”. Ma ad ogni udienza questa “attenzione mediatica morbosa” riapre uno “stillicidio” che non le consente di avere una vita normale. “Rimane lo stigma, chi ha partecipato alle serate (nella villa di Berlusconi, ndr) ha un marchio indelebile che ad anni di distanza persiste e continua a provocare dei danni enormi”, ha aggiunto il legale. Nel processo, in cui Silvio Berlusconi è imputato per corruzione in atti giudiziaria, la Procura ha chiesto per Roberta Bonasia una condanna a 4 anni e tre mesi di carcere.