Roberta Bruzzone nel suo lungo racconto a “Io e te” ha fatto anche un viaggio nel passato. A partire dalla sua infanzia: «È stata molto viva. Difendevo sempre i miei fratelli. Ora gli schiaffoni li do solo dal punto di vista intellettuale». Vivace era anche suo padre: «Stimolava la curiosità e aveva una passione per i motori che ho ereditato. Gli piaceva il fatto che corressi». Ma la criminologa nella parte finale dell’intervista si è commossa quando è stata trasmessa la canzone “Gli angeli” di Vasco Rossi: «Questa è una canzone particolare, mi ricorda mia nonna. Una figura centrale nella mia vita. Questa canzone racconta il mio vissuto quando è scomparsa». La ricorda come una donna «tosta», ma anche un «angelo», perché cercava di indirizzarla. «Quando è morta ho avuto un senso di vuoto pauroso. Mi ricordo che questa canzone me lo ha fatto risperimentare. Mi dispiace sia andata via nel 2004, perché avrebbe apprezzato la mia carriera». (agg. di Silvana Palazzo)



ROBERTA BRUZZONE A IO E TE: GLI STEREOTIPI

Roberta Bruzzone contro gli stereotipi: «Essere una bella donna, poi bionda come se fosse aggravante, neppure madre. Se fossi stata lesbica sarebbe stato perfetto. Credo di essere nata per portare avanti un modello di donna diverso. Forse egoista, ma la mia non è vanità, è sete di giustizia». Nell’intervista a “Io e te” ha parlato di un altro suo lato di sé emerso con Ballando con le Stelle: «Esperienza bellissima, ha fatto vedere un lato più accogliente di me». La criminologa ha anche confessato un consiglio che le diede Maurizio Costanzo: «Feci la macchina della verità con altre due persone, ma ricordate solo me. Me lo disse anche Costanzo. Mi disse di non inflazionare la mia immagine, a gestirla con attenzione, perché ho un impatto forte». Ma esprime gratitudine soprattutto per Bruno Vespa: «Ho sempre avuto parole di stima per lui. Dal 2007 faccio parte della sua trasmissione per la cronaca giudiziaria. E questo ha dato una spinta enorme alla mia carriera e per questo gli sono grata». (agg. di Silvana Palazzo)



ROBERTA BRUZZONE A IO E TE: L’INFANZIA

Roberta Bruzzone ospite oggi di “Io e te” da Pierluigi Diaco. La criminologa, nota psicologa forense italiana, si racconta uscendo anche fuori dal perimetro in cui si è fatta conoscere professionalmente. Del resto ci siamo abituati a vederla sotto altre vesti, come quella di giudice speciale di Ballando con le Stelle. «Trasformo i fatti in risposte affidabili. Questo è uno dei principali talenti che possiedo», ha raccontato a Raiuno. A proposito della sua doppia dimensione, di donna preparata ma con la personalità anticonvenzionale, ha spiegato: «Da piccola mi hanno cacciata dall’asilo. Ero curiosa e vivace, avevo bisogno di stimoli. Ho imparato a leggere e scrivere molto presto, quindi mi annoiavo e diventavo monella». Roberta Bruzzone ha rivelato un aneddoto: «I miei genitori mi minacciavano dicendo che mi avrebbero portata in posti terribili, ma così mi incuriosivano». Una certa attrazione nei confronti del male l’ha sempre avuta: «Ne ero inconsapevole. Io non avevo paura dell’uomo nero, andavo a cercarlo. Il male? Non ne ho paura, anzi lo metterei in fuga».



ROBERTA BRUZZONE A IO E TE: LA CARRIERA

Roberta Bruzzone è diventata famosa soprattutto per il coinvolgimento nell’inchiesta sull’omicidio di Avetrana. Le fu infatti affidato il ruolo di consulente della difesa di Michele Misseri. Poi fu chiamata a testimoniare proprio contro Misseri, dichiarando che l’uomo durante un colloquio in carcere aveva accusato dell’omicidio la figlia Sabrina. Misseri accusò poi la psicologa e il suo legale Galoppa di aver esercitato pressioni per spingerlo ad attribuire la responsabilità del delitto alla figlia. In precedenza, invece, era stata consulente per altri casi di cronaca nera, come la strage di Erba. Bruzzone ora presenzia come ospiti in programmi televisivi, ma è stata autrice e conduttrice del programma “La scena del crimine”, andata in onda su GBR, rete locale. Conduttrice anche di Donne mortali su Real Time, nel 2012 ha pubblicato il libro “Chi è l’assassino. Diario di una criminologa”. Ha avuto incarichi a contratto presso l’università Jean Monnet di Casamassima e l’università Cusano di Roma.